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Molto partecipata domenica scorsa a Montesano SM la manifestazione dall’emblematico titolo: “Giù le mani dai Monti della Maddalena”. Prima una passeggiata di circa 6 Km nei territori di Tardiano e Magorno, interessati dalla richiesta di nuovi sondaggi petroliferi, e poi il convegno che ha posto l’attenzione sugli “attacchi” ambientali a cui continua ad essere sottoposto il comune di Montesano, con relatori del mondo naturalistico, scientifico, delle istituzioni, delle associazioni e dei comitati civici
“Giù le mani dai Monti della Maddalena” è stato il titolo emblematico della manifestazione svoltasi nelle splendide località montane di Montesano sulla Marcellana per dire no alla nuova richiesta di sondaggi petroliferi nell’area di Tardiano. Tanti i cittadini montesanesi, ma anche provenienti un po’ da tutto il Vallo di Diano e da fuori provincia, che si sono ritrovati domenica mattina a partire dalla 9.00 davanti alla chiesa di Tardiano per poi partecipare alla passeggiata a piedi lungo l’area Sic ” Lago Cessuta e dintorrni” a Magorno. In particolare il variopinto ed eterogeneo corteo si è soffermato sull’area Snam e sull’inghiottitoio di Vaiana, dove purtroppo è stata riscontrata una preoccupante una moria di pesci. Alla fine i manifestanti sono giunti al Centro Sociale di Magorno, dove era in programma il convegno con personalità del mondo istituzionale e scientifico. Ad aprire i lavori il sindaco di Montesano Donato Fiore Volentini, che si è soffermato sulle diverse questioni ambientali che interessano e mettono a rischio il territorio della città termale del Vallo di Diano, a partire dalla Stazione Elettrica di Terna fino alla Snam e al petrolio. Poi una serie di interventi sulle conseguenze dell’inquinamento dovuto ad idrocarburi, tra i quali quello del naturalista Diego Di Novella e della prof.ssa Albina Colella, ordinaria di geologia presso l’Università degli Studi della Basilicata. Quest’ultima ha relazionato sulle conseguenze delle trivellazioni petrolifere nella vicina Val D’agri e dai danni subiti dall’ambiente, ad esempio presso il Lago Pertosillo, ma anche della contiguità della Val D’Agri con il territorio di Montesano. Un quadro davvero poco rassicurante quello descritto dalla docente dell’Università della Basilicata, da quale sono emerse le conseguenze sempre più fatali per flora e fauna e l’aumento di tumori e malformazioni nella popolazione lucana. A seguire la dott.ssa della forestale Rosangela Pepe Denovi ha ricordato come il territorio sia già interessato da inquinamento dovuto a metalli pesanti causato dalla Centrale Snam, sulla quale ha presentato un vero e proprio dossier, dal quale risulta la presenza di metalli negli esami delle acque superficiali e del terreno a ridosso della Snam. Impressionanti i grafici mostrati, che evidenziano come la presenza di materiali inquinanti sia ben al di sopra della soglia di legge. Poi gli interventi di Marco Santamaria, del “Comitato No petrolio dell’Irpinia”, e di Ivan Bruno del “Comitato No Petrolio Vallo di Diano”. Il portavoce del Comitato “Nessun Dorma” Teresa Rotella, ha fatto riferimento alla battaglia contro la Snam di 30 anni fa: “Purtroppo oggi siamo consapevoli a distanza di anni delle conseguenze di quell’insediamento al centro della valle di Tardiano-Magorno” ha detto la Rotella, sottolineando che fortunatamente la battaglia di oggi sulla Stazione elettrica vede la cittadinanza in una posizione di forza diversa, sia per i per vincoli che per la coscienza civile, rispetto a quella persa 30 anni fa. Le conclusioni del convegno sono state affidate al Consigliere Regionale Donato Pica, che in particolare sulla questione petrolio ha provato a tranquillizzare i presenti: “Il Piano Territoriale Regionale –ha detto Pica- ci dovrebbe salvaguardare da questo tipo di interventi, poiché individua il Vallo di Diano come area di sviluppo essenzialmente rurale e turistico- ambientale”.