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Sabato 12 agosto alle 18:30 alla terza edizione del Museo d’estate 2017 è in agenda l’appuntamento “Il 1799 nel Vallo di Diano e dintorni…”. Al palazzo Cestari di Montesano, Geppino D’Amico, autore del libro e vice presidente del centro studi e ricerca Vallo di Diano “Pietro Laveglia”, analizzerà gli eventi del 1799 a partire da documenti della famiglia Carrano di Teggiano che ebbe un ruolo importante in quegli anni. Il tema centrale della conversazione è l’eccidio di Nicola Cestari, capo della municipalità montesanese al tempo della Repubblica Napoletana che fu assassinato il 17 febbraio 1799 (cioè dieci giorni dopo che era stato piantato l’albero della libertà) da alcuni concittadini suoi nemici che, in segno di estremo oltraggio, dopo avere reciso la testa, arrostirono e mangiarono un pezzo delle sue guance. Un gesto deplorevole contro la persona e ciò che ha rappresentato. Solo nel giugno del 1806 i figli maggiori Tommaso e Giuseppe, vincendo la tentazione di farsi giustizia da soli, riuscirono ad ottenere l’arresto di mandanti ed esecutori del delitto i quali, con decreto di Giuseppe Bonaparte del 14 agosto 1806, furono accusati ufficialmente di un eccidio di soldati francesi consumato il 24 febbraio 1799 a Casalbuono e in seguito, con decreto dell’8 dicembre 1806 anche dell’assassinio di Nicola Cestari.Il processo si concluse il 28 gennaio 1807 con la condanna a morte dei principali imputati, riconosciuti colpevoli dell’assassinio di Nicola Cestari e dell’eccidio dei quattro soldati francesi a Casalbuono. I sei imputati, ritenuti responsabili, furono impiccati a Napoli, in Piazza Mercato il 29 gennaio 1807. Un’intensa pagina di storia che vuole puntare l’accento su un episodio particolarmente scabroso.