Moduli Covid al Ruggi d’Aragona, destinati ad ospitare la Terapia Intensiva. I dubbi del responsabile UDC Mario Polichetti

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Nei giorni scorsi, il responsabile nazionale del Dipartimento Salute per l’UDC Mario Polichetti, aveva risvegliato l’attenzione sui Moduli destinati alla gestione dell’emergenza Covid istallati presso il Ruggi d’Aragona di Salerno ma che, nonostante il costo decisamente oneroso per la loro istallazione, in realtà non sono mai entrati in funzione. Nei gironi scorsi dal responsabile dell’UDC, era partita la richiesta per poter prendere visione dello stato in cui versavano i moduli. Richiesta che, a quanto pare, è stata respinta, impedendo dunque di effettuare il sopralluogo da parte dei richiedenti al fine anche di darne comunicazione ai cittadini. A distanza di qualche giorno, arriva la notizia che, i moduli destinati all’emergenza covid saranno utilizzati per ospitare la Terapia Intensiva durante i lavori di ristrutturazione del presidio ospedaliero. Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Vincenzo Amato, ha infatti annunciato nelle scorse ore che, i moduli prefabbricati, saranno utilizzati come reparto rianimazione. Una destinazione che giunge nuova al responsabile nazionale dell’Udc Polichetti che commenta la tempestività con cui è stato deciso il nuovo utilizzo a distanza di pochi giorni dalla richiesta di prendere visione dello stato dei moduli. «Fino al nostro intervento,- ricorda Polichetti – nessuno parlava più dei moduli Covid del “Ruggi” finiti nel dimenticatoio. Poi, dopo il nostro tentativo di visitare i locali in nome e per conto dei contribuenti, ci è stato negato l’accesso. Solo allora, improvvisamente, il direttore D’Amato annuncia che quei moduli verranno utilizzati per ospitare i pazienti della Rianimazione. Una coincidenza difficile da ignorare. È evidente – continua – che l’uso dei moduli era un’opzione nota da tempo, ma taciuta fino a quando non è stato impossibile nasconderla». Visto l’annuncio per l’UDC è dunque fondamentale ora conoscere lo stato in cui versano i moduli, verificarne la sicurezza e soprattutto assicurarsi che possa garantire continuità assistenziale adeguata ai pazienti critici. “La trasparenza – continua Polichetti – dovrebbe essere la base dell’amministrazione sanitaria, soprattutto quando si tratta di strutture finanziate con denaro pubblico. Ci chiediamo: perché il manager D’Amato non ha informato prima la cittadinanza di questa scelta? Forse perché il nostro sopralluogo avrebbe svelato uno stato di abbandono non compatibile con la narrativa ufficiale? Saremo vigili – assicura in conclusione – e continueremo a esercitare il nostro ruolo di controllo, nell’interesse esclusivo della salute pubblica e della legalità».

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