Maxi concorso Regione, il TAR blocca la categoria D. La regione ricorre al Consiglio di Stato. Accuse al presidente De Luca

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Pasticcio concorsone in Campania. Il concorso per l’assunzione a tempi indeterminato promosso dalla Regione Campania che aveva puntato, all’assunzione di 10 mila persone, continua ad essere al centro delle polemiche.

Nei giorni scorsi è il TAR Campania ha  bloccato di fatto le procedure del maxi concorso, per la categoria D riservato ai laureati perché, pare, non sono stati rispettati i criteri di segretezza e anonimato degli elaborati. Una situazione che, seppur al momento è riferita solo alla categoria D, potrebbe anche ripercuotersi su tutte le altre categorie dato che le procedure utilizzate da Formez è uguale  per tutte le prove.

A presentare il ricorso alcuni candidati che non hanno superato la prima prova. Secondo gli avvocati che hanno presentato il ricorso accolto dal TAR ritenendo sussistenti gli elementi proposti nell’istanza,il principio dell’anonimato è venuto meno perché i candidati, durante le prove, hanno apposto sul foglio “risposte a lettura ottica” e sul “cartoncino anagrafico” due talloncini identici, contenenti lo stesso codice a barre e, immediatamente al di sotto, identico il codice numero di sei cifre.

I fogli relativi alle risposte e i cartoncini contenenti i dati anagrafici, però, rilevano dallo Studio legale, non sono stati chiusi in busta sigillata e priva di generalità all’ esterno dai candidati. È stato inoltre rilevato dal TAR che, nonostante l’utilizzazione di sistemi di correzione ottici che dovevano garantire la massima celerità nella correzione, la fase si è protrattain maniera del tutto immotivata per tre mesi. Da qui la decisione.

La Regione ha immediatamente proposto ricorso al Consiglio di Stato per chiedere la sospensiva del provvedimento. Intanto, però, non si fanno attendere le critiche e gli attacchi rivolti in primis al Governatore della Regione Campania De Luca sostenitore del  Maxi concorso.

Tra i primi a commentare quanto accaduto Severino Nappi già assessore al lavoro nella giunta Caldoro che aveva da subito riscontrato anomalie nel concorso.”Indecente – scrive Nappi – questo l’unico aggettivo da usare per definire la farsa dei concorsi nella Pa “organizzati” da De Luca. Mesi per correggere le prove, graduatorie che cambiano misteriosamente e ora si scopre persino che gli elaborati dei candidati sarebbero riconoscibili, come evidenziato dal Tar”.

Anche Edmondo Cirielli questore della Camera dei Deputati commenta la decisione del TAR. “Siamo di fronte all’ennesima figuraccia di Vincenzo De Luca. E’ arrivato il momento che si dimetta per il bene dei campani. Per i magistrati – continua Cirielli – è stato violato l’anonimato. Dov’è, dunque, la trasparenza tanto rivendicata dal governatore pro tempore della Regione? Il concorso – aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – venga subito sospeso nel suo complesso. Fare andare avanti le prove, per gli altri profili, sarebbe da irresponsabili. Come al solito quando agisce il Pd ci sono sempre più ombre che luci”.

Anna Maria CAVA

 

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