Maltempo e agricoltura, Coldiretti: il salernitano ha retto grazie ai Consorzi di Bonifica

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Il crollo delle temperature accompagnato da gelate e neve, dopo il caldo anomalo degli ultimi mesi, mette a rischio verdure e ortaggi coltivati all’aperto. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti, per l’ondata di maltempo tra bufere di vento, neve, grandine e violente precipitazioni che hanno provocato frane, smottamenti ed esondazioni con interi campi di frutteti, vigneti, serre e stalle allagati.

150 mm di pioggia caduti in 5 giorni nel Vallo di Diano, altrettanti nell’Agro sarnese nocerino e 100 mm nella Piana del Sele. Nell’area del Sele si è passati da 50 metri cubi di acqua caduti al secondo a 600 metri cubi di portata del fiume Sele.

Sono stati fenomeni d’eccezionale intensità quelli registrati in provincia di Salerno ma il territorio ha retto, grazie soprattutto all’intenso lavoro dei Consorzi di Bonifica, Destra, Sinistra Sele, Agro Nocerino Sarnese e Vallo di Diano. “I Consorzi di Bonifica hanno un ruolo sempre più strategico per le attività a tutela del territorio e a salvaguardia dal rischio idraulico – sottolinea il direttore di Coldiretti Salerno Enzo Tropiano – l’azione di monitoraggio e prevenzione è stata efficace, per mitigare gli effetti delle precipitazioni straordinarie che hanno messo in crisi il reticolo di scolo dei comprensori di bonifica. Pur nella complessità delle situazioni evidenzio con soddisfazione che i Consorzi sono stati in questi giorni all’altezza della difficile situazione e hanno fatto il massimo per prevenire i danni”.

Nonostante ciò, non sono mancati i danni. In alcuni tratti il Sele ha rotto gli argini lasciando sott’acqua intere piantagioni di kiwi, serre allagate, ortive di pieno campo e allevamenti di bufale. Danni alle colture a cereali nel Vallo di Diano che non è rimasto immune da esondazioni e allagamenti. Colpito anche l’agro nocerino sarnese per l’abbattimento di alcune serre e l’allagamento di colture a pieno campo frutticole ed orticole.

Si sta verificando in Italia una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – precisa la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro.

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