Leno (BS), la Banca Monte Pruno al convegno sul futuro del Credito Cooperativo

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E’ partita dalla provincia di Brescia la battaglia a difesa delle identità delle Banche di Credito Cooperativo che rischia di essere seriamente compromessa per effetto di una riforma che non tiene conto del valore di riferimento del credito cooperativo per il territorio. Ieri a Leno in provincia di Brescia era presente anche la Banca Monte Pruno, con il vice presidente vicario Antonio Ciniello, il responsabile area direzione Cono Federico, il responsabile comunicazione Antonio Mastrandrea ed in particolare con il direttore generale Michele Albanese presenti al convegno su “Banche di Credito Cooperativo in Italia e in Europa: quale futuro?” organizzato dalla Cassa Padana. L’incontro si è rivelato di grande importanza anche vista la presenza di autorevoli esponenti del Credito Cooperativo nazionali e internazionali. Ad accendere il dibattito è stato il direttore Luigi Pettinati che ha sottolineato con durezza il rischio che si sta correndo nel mondo del credito cooperativo puntando duramente il dito contro i responsabili della riforma. Una riforma sollecitata da Bankitalia che ha parlato nei giorni scorsi espressamente proprio della Banche di Credito Cooperativo come Banche inefficienti. Un discorso non molto condiviso se si pensa che, in tempi non sospetti e di sicuro non remoti, i quotidiani avevano elogiato il ruolo delle BCC come uniche Banche in grado di garantire ancora economia in un paese fortemente provato proprio dalla crisi economiche. Unici enti in grado di consentire alle imprese di proseguire nelle attività. Ora però, gli unici istituti di credito che consentono alle imprese di restare in vita e ai territori di ottenere reddito, sembra siano nel mirino di una riforma strutturale che peraltro, con chiamerà la BCC ad un confronto e a condividere linee guida o regole. Ed è proprio su questi punti che si è articolato il discorso del direttore della Banca Monte Pruno Michele Albanese. Un intervento che ha raccolto il plauso dell’intera platea per le capacità di esporre le problematicità che potrebbero derivare da una riforma non ben congeniata e poco attenta a lasciare inalterati alcuni dei principali punti di forza della banche di credito cooperativo, essenzialmente banche del territorio. “Oggi – ha sottolineato Michele Albanese – abbiamo avuto la concreta dimostrazione di essere in tanti a credere che questa riforma uccide secoli di storia a favore di chi cerca di mantenere posizioni di potere senza aver alcun riconoscimento e legittimità. Cassa Padana – continua elogiando l’iniziativa dell’istituto di credito ospitante – ha dato a tutti la possibilità di poter esprimere il proprio parere utilizzando il canale delle democrazia che, purtroppo, i vertici del movimento hanno abbandonato. Per noi autoriforma significa che devono essere le BCC a scrivere e condividere nuove regole partendo proprio da chi ha dimostrato nel tempo di essere un’eccellenza e, soprattutto, un punto di riferimento per il territorio, non da chi ha subito procedimenti sanzionatori dall’Organo di Vigilanza. Ognuno dovrebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere che se non si riesce a gestire bene la propria casa non può immaginare di gestire la casa di altri.  È il momento di iniziare una battaglia di civiltà- ha continuato Albanese – a cui invito a partecipare tutti coloro che hanno a cuore le sorti delle BCC e dei territori la ferma volontà di far sentire la nostra voce ed i nostri diritti oltre ogni confine e nelle sedi opportune.  In questa fase, – ha concluso il direttore della banca Monte Pruno – non bisogna agire con fretta, ma con il giusto tempo, mettere appunto un modello che vada ad ottimizzare i processi e non a distruggere realtà che hanno sostenuto, da anni, la vera economia italiana, quella fatta di famiglie e piccole/medie imprese”.

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