Legge Velia, Codacons Cilento: “Dopo 17 anni di attesa soldi persi e ancora vincoli”

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Si torna a parlare della c.d. Legge Velia e lo fa il responsabile Codacons Cilento Bartolomeo Lanzara.

“Per adesso – si legge in una nota – abbiamo chiesto l’intervento del Difensore Civico Regionale ma se il comune di Ascea non invierà i documenti alla Regione e al comune di Casal Velino, come richiesto, saremo costretti ad inviare gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti”.

Si tratta della legge regionale n.5 dell’8 febbraio 2005 sulla “costituzione di una zona di riqualificazione paesistico ambientale intorno all’antica città di Velia”. Doveva tutelare l’area intorno all’antica città di Elea – Velia.

“Prevedeva – spiega Lanzara – un piano di recupero e riqualificazione dell’area intorno al sito archeologico con un finanziamento di nove milioni di euro mai arrivati. I comuni di Ascea e Casal Velino, d’intesa con le Soprintendenze ai Beni Archeologici e ai Beni Architettonici dovevano, entro dodici mesi, redigere un “piano particolareggiato di riqualificazione” che prevedesse le aree inedificabili, la riqualificazione degli spazi e dei percorsi pubblici e degli immobili esistenti. Nell’art. 2 veniva inserito un “divieto“: quello di apportare ogni modifica dell’assetto del territorio o di realizzare qualsiasi opera edilizia fino all’approvazione del piano. Con esclusione delle opere pubbliche. Il piano tutt’ora rimane un “mistero”. Pertanto,  la Regione Campania, davanti all’inadempimento, avrebbe dovuto nominare un commissario ad acta. Ma nulla di tutto ciò è accaduto. Ancora una volta – sottolinea Lanzara – a pagare sono i cittadini. Pertanto,  è di vitale importanza sbloccare la situazione di stallo nella quale versa l’intera zona interessata dalla legge”

«La Regione ci informava, tempo fa, che il comune di Ascea non aveva inviato i documenti richiesti per cui era stato inviato un sollecito a tutt’oggi senza riscontro. Sulla Legge Velia ci sono state tre interrogazioni regionali e una parlamentare oltre alle continue diffide del Codacons finalizzate alla ricostruzione dei fatti. Per questo ho chiesto nuovamente l’intervento dell’ Avv. Giuseppe Fortunato, Difensore Civico della Regione Campania, chiedendo di far luce su finanziamenti pubblici e mala gestio ed eventuale richiesta di nomina di un Commissario ad Acta come prevede la legge”.

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