Impianto di biometano, Auletta Nova chiede un consiglio comunale straordinario. Niet del sindaco

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Un agosto caldo ad Auletta, più che altrove. La cittadina è alle prese con la questione dell’impianto di biometano che dovrebbe sorgere in località Cerreta. I cittadini vogliono saperne di più e infatti lo scorso 10 agosto si sono riuniti in Piazza Falcone e Borsellino per confrontarsi sul tema con tecnici esperti. Tanti i dubbi emersi: l’impianto è troppo grande per il territorio aulettese per la quantità sia di scarti di cui ha bisogno per funzionare sia del digestato da smaltire.

“Non siamo per i NO a prescindere ma per il bene comune” assicura il capogruppo di opposizione Antonio Caggiano della lista Auletta Nova, che era presente in Piazza. È pronto a parlarne se si tratterà di “un progetto ‘su misura’ per Auletta: tarato sulla base dei rifiuti prodotti nell’ambito di una distanza accettabile e nell’ottica di un’economia circolare e sostenibile interpellando solo aziende locali per evitare – sottolinea – di portarci in casa rifiuti prodotti nel casertano o nel basso Lazio come previsto nel progetto presentato”. In questi giorni ha inviato una PEC al sindaco con la quale si chiede l’immediata revoca della delibera di giunta n.38 del 5 giugno scorso con la quale si avvia l’iter per l’attivazione della conferenza dei servizi sulla variante al PUC; e chiede la convocazione di un consiglio comunale straordinario monotematico, allargato anche alle amministrazioni comunali limitrofe, per discutere insieme alla cittadinanza la revisione del progetto dell’impianto di biometano.

È arrivato il niet del sindaco, che via social ha spiegato le motivazioni legandole, più che altro, a regolamenti e procedure: “La foga di ‘prendere la palla al balzo’ a ogni occasione – ha commentato poi – non deve offuscare la mente, determinando come conseguenza di obliterare le regole, le quali devono essere rispettate da tutti, Lei compreso. Altrimenti si corre il rischio di palesare che l’interesse primario rincorso non è tanto il bene della Comunità quanto quello, egoistico, di principiare la propaganda elettorale”. Non ci sarà quindi la revoca della delibera nè la convocazione del consiglio comunale.

“La sua risposta probabilmente scritta da qualche burocrate – replica Antonio Caggiano – dimostra che a Lei interessa difendere solo gli interessi di certuni e utilizza le procedure amministrative per nascondersi di fronte alle domande poste da noi e dai cittadini”.

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