Il Vallo non è un paese per giovani: nel 2013 saldo molto negativo tra nascite e decessi

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Saldo molto negativo tra nascite e decessi nel Vallo di Diano nel 2013, con un totale di 469 nascite e 684 morti. Un bilancio in negativo di -215 al quale concorrono tutti i comuni valdianesi, con la sola eccezione di quello di Sant’Arsenio. Emerge dunque un quadro poco incoraggiante per il futuro del Vallo di Diano, visto e considerato che i giovani sono sempre di meno e che quelli che ci sono sembrano sempre più intenzionati ad abbandonare il territorio in cerca di lavoro e di una qualità della vita migliore. 

Bilancio negativo nel Vallo di Diano per quanto riguarda nascite e morti nel 2013. In totale lo scorso anno sono nati 469 bambini, a fronte di 684 decessi,il che vuol dire un saldo negativo di 215. I dati sembrano rispecchiare la situazione italiana, che da anni ha un trend negativo, assestandosi così su cifre simili a quelle di circa 30 anni fa, con solo alcune zone che presentano dati in crescita. Nel Vallo di Diano, nessun comune presenta un saldo positivo, con la sola eccezione di Sant’Arsenio. Nello specifico, Sala Consilina è il comune con più nascite, 102, però con 141 morti. Segue Teggiano dove sono state registrate 69 nascite e 110 morti. Poi Montesano sulla Marcellana con 45 nati e 62 decessi, a Polla 44 e 57 mentre Sassano 38 e 60. E ancora, a Padula 33 nati e 69 morti, ad Atena Lucana 24 e 29 e Buonabitacolo 22 e 27. 20 Nascite sia per Sanza che San Rufo, che rispettivamente registrano 30 e 24 decessi. San Pietro al Tanagro conta 15 nascite e 19 decessi. Chiude Monte san Giacomo con 9 nati e ben 31 morti. L’eccezione, Sant’Arsenio, ha fatto registrare 28 nascite e 25 decessi presentando dunque l’unico bilancio positivo. Anche Pertosa, pur non facente parte del Vallo di Diano, presenta, seppur di poco, un numero di morti superiore a quello delle nascite, con 10 decessi e 9 nascite. Numeri negativi per il Vallo di Diano dunque, numeri che non risparmiano nessuno tranne Sant’Arsenio e che contribuiscono, insieme all’aumento delle aspettative di vita, a confermare l’Italia tra i paesi più vecchi al mondo. Gli ultimi dati, relativi all’anno 2012, mostrano che ci sono 148,6 persone over 65 ogni 100 ragazzi sotto i 14 anni. A metà degli anni novanta, se ne contavano 112. Il numero è destinato a crescere. Si prevede che nel 2050 ci saranno addirittura 263 anziani ogni 100 giovani. Tornando al Vallo di Diano, se al saldo negativo tra le nascite e le morti registrate nell’anno appena trascorso aggiungiamo il fenomeno della “fuga dei cervelli” e la scarsa fiducia espressa dai giovani nella politica e nelle istituzioni, e la conseguente volontà di andare via in cerca di possibilità di lavoro e qualità della vita maggiori, il quadro che si delinea anche per il prossimo futuro non è certo dei più incoraggianti.

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