È tornato da qualche giorno in Italia il Coro Iubilate di Monte San Giacomo che nel periodo natalizio è stato in tour artistico negli Stati Uniti.
Una piccola ma significativa tournee per costruire ponti e rinsaldare il legame con la comunità sangiacomese che vive in America. Con questi propositi è partito per esibirsi oltreoceano.
“Tutto è nato quasi per scherzo – racconta la maestra Rosetta Caporrino che lo dirige – La proposta ci è stata fatta direttamente da Giuseppe Fasanella, il presidente del “Monte San Giacomo Club” in Hoboken NJ, una sera d’estate in pizzeria ci ha chiesto di fare un mini tour negli States. All’inizio sembrava un sogno che poi si è trasformato in realtà”.
Con le loro entusiasmanti performance dal vivo hanno salutato e rallegrato la comunità sangiacomese che li ha accolti con il calore che meritavano.
“La prima esibizione, il 28 dicembre, nella Cattedrale del Sacro Cuore di Newark NJ. Il 29 dicembre, nella Chiesa di Sant’Anna in Hoboken. La terza serata del 30 dicembre in Huntington, Long Island NY. Per le prime due serate il repertorio era composto da canti natalizi e non, del nostro patrimonio sacro religioso italiano e internazionale – spiega Rosetta Caporrino – ma soprattutto della tradizione napoletana con brani del 1700. Nella serata conclusiva del 30 dicembre, invece, abbiamo eseguito alcuni dei capolavori del repertorio musicale italiano (Volare, Azzurro, La vita è bella, Tanto pe cantà) e della canzone napoletana (O sole mio, Anema e core, Finiculì finiculà…) terminando con l’inno Americano e quello Italiano”.
É da sempre presente a Monte San Giacomo il coro della parrocchia. Dal 2000 circa è diventata una realtà più strutturata. Il numero dei componenti è cresciuto nel corso degli anni. Dal 2013 ha preso il nome di “Coro Iubilate”. Oggi è un coro polifonico a 4 voci. Continua ad accompagnare ogni celebrazione o evento religioso della parrocchia, partecipa ad eventi diocesani e a rassegne canore in diverse occasioni. Ora ha portato le sue voci e il suo entusiasmo anche negli Stati Uniti.
“Calorosa e sentita l’accoglienza dei sangiacomesi in America che ringraziamo con affetto – dicono – Per il coro è stata un’esperienza importante, per l’impegno profuso (la preparazione è durata quasi quattro mesi), per la gioia di incontrare parenti ed amici oltreoceano, per l’entusiasmo di condividere una tale avventura”.