Grotte di Pertosa-Auletta, dopo una pausa di 10 anni nuove ricerche sul giacimento archeologico

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Nuove ricerche alle Grotte di Pertosa-Auletta. Grazie ad un’intesa tra Fondazione MIdA, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, Società IREN e Centro di ricerca speleo-archeologica “Enzo dei Medici”, sono riprese dopo una pausa di 10 anni le indagini archeologiche nella risorgente carsica ubicata alle falde dei Monti Alburni. Hanno permesso di documentare l’estensione dell’impianto palafitticolo.

Il giacimento archeologico, patrimonio sommerso delle Grotte di Pertosa-Auletta, noto sin dalla fine dell’Ottocento, è di eccezionale importanza in quanto conserva, caso unico in Europa in ambiente sotterraneo, i resti di una palafitta di età protostorica risalenti a circa 3500 anni fa. Tale struttura, a causa di una diga che sbarra il fiume ipogeo all’ingresso della cavità (eretta per finalità di sfruttamento idroelettrico), può essere indagata solo in casi eccezionali. È avvenuto più volte negli anni Duemila ed è avvenuto lo scorso gennaio, grazie allo svuotamento dell’invaso idrico artificiale.

Nelle immagini (curate da Serafino Stasi per il Centro Enzo dei Medici) è mostrato il momento in cui il bacino idrico artificiale presente nella parte iniziale della cavità, oramai esistente da circa un secolo, viene lentamente svuotato. Tale svuotamento porta l’atrio d’ingresso – almeno nel settore di sinistra – alla situazione originaria, con acque che fluiscono circa due metri più in basso in condizioni naturali. Solo così gli studiosi possono oggi indagare l’eccezionale giacimento archeologico presente nelle Grotte.

L’intervento ha permesso di documentare l’estensione dell’impianto palafitticolo nonché di perfezionare la conoscenza di alcuni settori dell’alveo fluviale in cui consistente appariva la presenza di testimonianze e reperti antichi, riferibili ad un lasso di tempo esteso dall’età neolitica all’epoca romana.

Prossimamente sarà discusso un piano per la prosecuzione delle indagini, previste per il prossimo anno, nonché per la realizzazione di un convegno scientifico che faccia il punto sulle più recenti acquisizioni conoscitive.

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