Giornata del Ricordo, il 10 febbraio si ricordano le vittime delle Foibe dal 1943 al 1947

0
176

Con l’istituzionalizzazione della Giornata Nazionale del Ricordo per le vittime delle Foibe, sta crescendo sempre più la consapevolezza del dramma vissuto dagli italiani in Dalmazia che furono, vittime delle persecuzioni dei comunisti di Tito e che furono trucidati ed infoibati dopo terribili torture e, in molti casi, dopo aver subito anche mutilazioni. Una pagina di storica che è rimasta a lungo nascosta e di cui, fino al 2004, si conosceva poco e se ne parlava ancor meno. Una parte della storia italiana che ha avuto inizio nel 1943 e si è conclusa solo dopo 4 lunghi e terribili anni vissuti dai cittadini di Istria e Dalmazia perseguitati per il loro essere e sentirsi italiani dai comunisti di Tito. Nel 2004. con la legge n. 92 del 30 marzo, fu riconosciuta una giornata del Ricordo finalizzata proprio a far conoscere il dramma delle foibe che, oggi, dopo decenni e decenni di silenzio, inizia finalmente ad essere conosciuto da tutti con gli orrori subiti dagli italiani nei 4 terribili anni che vanno dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947.

Migliaia di persone hanno trovato la morte nelle Foibe, inghiottitoi carsici particolarmente diffuse nei territori tra Dalmazia e Venezia Giulia. A distanza di molti anni, non è ancora chiaro il numero delle vittime delle persecuzioni da parte dei partigiani jugoslavi, nei confronti degli italiani. I dati vengono calcolati sulla base dei corpi recuperati all’interno delle foibe oppure dei morti nei campi di concentramento Jugoslavi. In ogni caso si tratta di sofferenze atroci a cui gli italiani erano stati sottoposti. Gli infoibati, infatti, venivano legati in lunghe file, dopo aver subito maltrattamenti e mutilazioni, con delle catene e portati presso gli ingressi degli inghiottito carsici di circa 100 metri di profondità. I primi della fila venivano uccisi con colpi alla testa e lasciati cadere all’interno delle foibe. Il peso dei loro corpi, trascinava all’interno delle cavità, anche tutte le altre persone legate e vive, lasciandoli poi morire, all’interno degli inghiottitoi dopo una lunga ed atroce agonia . Una terribile storia che, nonostante la successiva scoperta e il recupero di migliaia di corpi dalle cavità, è restata a lungo nascosta e negata fino al 2004 quando è stata istituta la Giornata del Ricordo fissata al 10 febbraio, giorno della firma dei trattati di pace di Parigi. Anche nel Vallo di Diano il dramma delle Foibe, viene commemorato con diverse iniziativa.

Il primo comune a dare risalto a questa pagina della storia è stato il Comune di Montesano sulla Marcellana con il Sindaco, Giuseppe Rinaldi, anche oggi, come fa ogni anno, ha commemorato la giornata: “Il Giorno del Ricordo,- dichiara Rinaldi – è dovere morale, è memoria, è rispetto verso le atroci sofferenze accadute a chi ha perso la vita nelle foibe, a chi è stato costretto a un violento esodo, a chi ha perso tutto nell’indifferenza totale. Montesano – continua Rinaldi – ha negli anni scorsi intitolato una strada per ricordare questo tragico evento della storia. Segno concreto e tangibile per una memoria condivisa. Bisogna ricordare tutti, in ogni luogo, e che l’odio verso l’altro non abbia più ragion d’essere. Le scritte oltraggiose apparse nei giorni scorsi sul monumento di Basovizza rappresentano un evento inquietante e grave che bene è stato condannato, su di tutti, dal Presidente della Repubblica Mattarella. La storia – conclude Giuseppe Rinaldi – non torna e non tornerà indietro”

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here