Furti nel Vallo di Diano, il Centro Zona PSI scrive a Esposito e suggerisce richieste da presentare al Prefetto Esposito.

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Si terrà giovedì 13 marzo il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica organizzato dal Prefetto di Salerno su richiesta dei sindaci del Vallo di Diano per discutere del continuo acutizzarsi del fenomeno dei furti. In vista dell’incontro che si terrà a Salerno e, non come richiesto, a Padula, il Centro Zona PSI Vallo di Diano guidato dal segretario Domenico Quaranta e dal coordinatore Conantonio D’Elia, scrive al presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Esposito per chiedere di individuare soluzioni immediate alla problematica che sta ormai creando sempre maggior panico e timore tra le comunità valdianesi. Nella lunga lettera, i referenti del Centro PSI valdianese parlano anche di una riunione che, a loro parere, serve solo a prendere tempo dato che, lo stesso Prefetto di Salerno Francesco Esposito, ha più volte fatto sapere di essere ben a conoscenza della problematica e che dunque, secondo i socialisti, non serve un nuovo incontro per illustrare il problema a chi ne è già a conoscenza. Per i referenti del centro PSI valdianese, sarebbe più opportuno arrivare al tavolo con proposte ben definite ed un progetto chiaro su come intervenire per frenare il fenomeno. “Il messaggio – spiegano Quaranta e D’Elia – vuole essere un contributo fattivo, mirato, intelligente e tangibile per giungere in tempi rapidi a soluzioni concrete per arginare e debellare l’infausto fenomeno di criminalità che attualmente insiste sul territorio, fautore non solo di danni di carattere materiale, ma anche di stati di apprensione e di ansia da parte della popolazione civile che si sente abbandonata alla mercè di criminali senza scrupoli, e sentimenti di distacco dalla politica e dal controllo delle Forze dell’Ordine, giungendo inopinatamente ad instaurare forme di autocontrollo e autotutela territoriale. E ciò – spiegano – è il senso dell’impreparazione del territorio e delle sue istituzioni politiche, che si riverbera nei plurimi tentativi di intervento di carattere personale effettuati extrema ratio, ma purtroppo senza una visione concreta, fattiva, risolutiva e competente, da parte di inerti cittadini giustamente con l’intento di salvaguardare e tutelare i propri beni, i propri affetti, e in ciò addirittura inopinatamente supportati da esempi della politica attiva che, invece che scongiurare tali sistemi di autotutela, addirittura li giustificano con il loro medesimo esempio, forse per cavalcare un’onda motivazionale utile solo ed esclusivamente a giustificare le proprie deficienze di coscienza del fenomeno, piuttosto che tendere alla risoluzione effettiva del problema”. Nella lettera i socialisti lanciano una serie di proposte come: un progetto di controllo integrato dell’intero territorio valdianese con l’istallazione di un sistema di videosorveglianza di ultima generazione capace di controllare non solo gli accessi dei vari comuni ma anche terreni e aree montane; potenziare il controllo con droni e impianti satellitari; chiedere l’avvio di procedure per l’assegnazione di nuove risorse per la tutela del territorio non soltanto sulla base dei reati commessi ma anche avvalendosi di un calcolo percentuale basato sul numero di crimini commessi in rapporto alla popolazione; e, inoltre, la richiesta di riapertura dei presidi di legalità che sono stati sottratti nel passato al territorio ossia tribunale e carcere

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