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Il Fiume Calore Tanagro vera e propria emergenza che vede sempre più spesso chiamare in causa il Consorzio di Bonifica Vallo di Diano Tanagro. Emergenza che, però, pur nella piena consapevolezza che occorre intervenire in maniera decisa e con azioni straordinarie e successiva manutenzione ordinaria, vede l’ente presieduto da Beniamino Curcio impotente.
Le azioni del Consorzio di Bonifica, laddove competente, in questi mesi si sono succedute con particolare frequenza arrivando ad operare sia sul settore dell’irrigazione che sul settore della bonifica. Interventi avviati sin dai primi giorni di maggio ma che comunque non possono essere considerati risolutivi o comunque esaustivi, data la grande vastità del territorio su cui l’ente è chiamato ad intervenire.
Resta inoltre il problema del Fiume Tanagro che si fa sentire ancor più forte con l’arrivo della stagione delle piogge. In una nota a firma del presidente Beniamino Curcio, ricordando come gli interventi vengono effettuati senza alcun contributo dalla Regione, viene anche sottolineato come sul Fiume permanga lo stato di totale abbandono gestionale che è la prima vera fonte di preoccupazione per i cittadini.
“Siamo pienamente consapevoli – dichiara il presidente Curcio – delle criticità in cui versa il Fiume Tanagro e condividiamo le preoccupazione dei cittadini. Sul fiume, purtroppo, non possono essere ritenuti sufficienti interventi di somma urgenza perché le sue condizioni richiedono urgenti ed indifferibili interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza a cui devono poi seguire lavori di efficacia manutenzione ordinaria”.
Ricordando come già da tempo il Consorzio accanto ai comuni del Vallo di Diano e alla comunità montana si sono adoperati con apposito atto deliberativo per l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato ad individuare opportune e decisive soluzioni Curcio sottolinea come l’ente consortile non può in alcun modo intervenire sul fiume in quanto la competenza è esclusiva della Regione. Una dichiarazione che non vuole essere un modo per scaricare le responsabilità anche perché, in tal senso, sarebbero pronti con un progetto di intervento di messa in sicurezza approvato e per il quale è stato richiesto finanziamento di 10 milioni ma è necessaria comunque l’autorizzazione ad intervenire da parte della Regione.
“Qualcosa pare si stia muovendo – annuncia Beniamino Curcio – dato che dalla Regione, su sollecitazione dell’Assessore Corrado Matera, è stato effettuato un sopralluogo che si è rivelato utile per la presa d’atto, da parte dell’ente regionale, delle condizioni in cui versa il Fiume Tanagro e per ribadire che vi è l’assoluta necessità di intervenire sulla situazione di precarietà gestionale in ci versa il corso d’acqua partendo, con la dovuta tempestività, dagli interventi più urgenti, quali la vasca Cappuccini di Sassano.
La strada maestra – continua il presidente del Consorzio – rimane quella di un’azione comune fra tutti i soggetti istituzionali per “prendere di petto” la situazione e dare risposte concrete ai cittadini che, a giusta ragione, percepiscono il Fiume più come una minaccia per i ricorrenti allagamenti che come una preziosa risorsa naturale. Il Consorzio di certo non si tirerà indietro, pronto ad affrontare la questione in prima linea ed a svolgere quell’indispensabile azione di raccordo tra i vari Enti
Anna Maria CAVA
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