Partivano da Salerno per poi diramarsi in tutta Italia le certificazioni che si sono poi rilevate false per attribuire la qualifica professionale di Operatore Socio Sanitario. Nella giornata di ieri, infatti, i Carabinieri del NAS hanno dato esecuzione a 107 decreti di perquisizione personale e locale, emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, nell’ambito di un procedimento a carico di altrettante persone, indagate per il reato di falsità commessa da privati in atto pubblico. 27 le province interessate dall’operazione partita dal Personale dei Crabinieri del NAS di Bologna con il contributo dei Militari dell’Arma del reparto Specialità a tutela della Salute oltre che dei diversi reparti territoriali interessati dalle misure. Una lunga operazione partita dallo scorso anno in occasione di controlli consueti all’interno di una struttura per anziani ubicata in provincia di Ferrara e che ha portato, nel corso dei controlli, alla verifica dei certificati in possesso degli operatori socio sanitari presenti nella struttura. Nel corso della attività di approfondimento è stato rilevato che, una delle operatrici, possedeva un certificato di qualifica professionale ritenuto falso, ottenuto previo pagamento di 800 euro in favore di un soggetto residente in provincia di Salerno e ottenuto, secondo quanto emerge, senza la frequentazione di un corso di formazione. Dai primi accertamenti sarebbe emersa la presenza anche di altri operatori impegnati in strutture del Ferrarese, in possesso di certificazioni che sarebbero state ritenute false, a seguito dei controlli eseguiti dai militari dell’arma. Ulteriori accertamenti effettuati sui conti correnti del destinatario dei pagamenti che peraltro è risultato non impegnato in alcun ente di formazione così come in altra attività lavorativa, hanno portato a far emergere che, la persona nel corso del tempo, aveva intascato numerosissimi bonifici bancari, di cui molti con causali inequivocabilmente afferenti al rilascio di certificati di laurea, diplomi di maturità, attestati di qualifica professionale e altri titoli. Un numero considerevole di bonifici per un totale di 93 mila euro giunti sul conto corrente del soggetto indagato a partire dal 2021. Le perquisizione disposte dalla Procura della Repubblica di Salerno sono state avviate allo scopo di individuare le certificazioni false, peraltro con intestazioni di vari enti formativi totalmente estranei ai fatti, e procedere con il loro sequestro.