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Concluso il corso di riqualificazione organizzati dalla Regione Campania gli operai della Ergon, la società che si occupa del ciclo dei rifiuti, hanno ripreso a protestare. Ieri all’arrivo presso la sede di Polla i dipendenti hanno trovato i cancelli chiusi. Una scena che si è riproposta questa mattina. Una situazione ormai insostenibile che da anni si protrae senza che una via d’uscita si intraveda all’orizzonte. Eppure gli operai non chiedono nulla più che quanto gli spetta, ovvero gli arretrati che per alcuni ammontano a circa 20mila euro. “Siamo in un limbo – dichiarano – dal quale chiediamo di poter uscire. Vogliano che la nostra posizione sia risolta in modo definitivo senza ulteriori promesse e attese”. In quest’ottica non sono mancati gli attacchi al commissario liquidatore Fabio Condemi: “Invece di chiudere i cancelli – riferiscono – poteva venire qua e spiegarci la situazione”, così come ancora più forti sono le accuse alla classe politica valdianese, con principale bersaglio il Partito Democratico e il suo coordinatore zonale Domenico Cartolano: “Non è possibile – dichiarano i dipendenti – che nessuno si è attivato seriamente per risolvere questa vicenda”. Alle accuse risponde il commissario liquidatore Fabio Condemi che ha sottolineato come “nella vicenda non ci sia nulla di nuovo e tutti conoscono bene la situazione”. Inoltre ricorda come i dipendenti “sono tutti tutelati in quanto sono all’interno di un elenco previsto dalla legge e attualmente sono in attesa del subentro dell’Ato che assorbirà tutti i dipendenti del Consorzio di Bacino, in alternativa ci sono i comuni e altri enti che assorbiranno prendono da questo elenco”. “Le scelte e i tempi di ricollocamento non dipendono dalla Ergon ma dalla Regione perché sono loro che gestiranno il servizio”. Per quanto riguarda il futuro di Ergone è chiaro: “La Ergon non ha più cantieri, è in liquidazione e sta cercando di recuperare i crediti dai comuni, ci sono in corso le azioni giudiziarie al termine delle quali vedremo le somme che sono state recuperate per procedere alla liquidazione e a pagare le debitorie”.
Giuseppe Opromolla