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Continuano le azioni di contrasto alla chiusura della sede zonale dell’ENEL di Sala Consilina ed al suo accorpamento a quella di Salerno, prevista nel piano di riorganizzazione territoriale della rete elettrica di Enel Distribuzione SPA. In particolare in queste ore il centro delle discussioni sulla vertenza ENEL si è spostato a Roma, dove ieri c’è stato un secondo incontro tra i rappresentanti dell’Azienda e le delegazioni sindacali, dopo quello dello scorso 4 Luglio. Sul tavolo ovviamente il nuovo assetto previsto da ENEL nell’ambito della riorganizzazione della propria Rete tecnica a livello nazionale. Presente il segretario provinciale della CISL Salerno e Consigliere Regionale FLAEI CISL Pietro Pernetti, che nell’ambito del confronto ha riproposto la questione di Sala Consilina e della provincia di Salerno, ribadendo tutte le perplessità relative alla prospettata chiusura della sede zonale della città capofila del Vallo di Diano e di quella tecnico-operativa di Sapri. Ma in generale il giudizio della CISL Salerno è fortemente negativo su diversi aspetti del Piano di riassetto dell’ENEL. “La Riorganizzazione Territoriale di Enel Distribuzione penalizza lo sviluppo economico del Meridione -sottolinea Pernetti- e le modifiche previste per l’Area Meridionale del Paese rischiano di limitare fortemente le potenzialità di sviluppo economico legato all’utilizzo dei Fondi comunitari periodo 2014-2020”. Secondo la CISL Salerno le innovazioni tecnologiche apportate alla Rete e le dotazioni alle unità operative saranno insufficienti a garantire la qualità del servizio elettrico, in termini di durata e frequenza di interruzione. “Già oggi –sottolinea il segretario provinciale dalla CISL- a identità di tariffa vi è una diversità profonda di qualità del servizio fra le diverse aree del Paese, a svantaggio del sud. Con il nuovo assetto vi sarà una ulteriore limitazione alle potenzialità di sviluppo della Rete elettrica”. Insomma secondo la CISL Salerno Enel Distribuzione SpA pone le premesse per una crescita rallentata del Paese, fenomeno grave per una concessionaria di servizio pubblico e in antitesi ai tentativi governativi di rimettere in pista L’Italia. A sostegno del suo giudizio fortemente negativo la CISL cita alcuni esempi previsti dal nuovo assetto, a partire dalla riduzione ad unica struttura di coordinamento di una Regione intera quale la Basilicata, fino a qualche anno fa articolata su tre strutture. Poi quello che viene definito l’inconcepibile accorpamento calabrese, almeno oro-graficamente, di alcune strutture e la “fusione centrale”di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Senza dimenticare ovviamente l’assurdo e inimmaginabile accorpamento campano di Sala Consilina e Salerno, per una area pari al 36% della Regione Campania e oltre 21.000 Kilometri di linea, pari al doppio o triplo in alcuni casi di aggregazioni territoriali. “Le motivazioni addotte da Enel distribuzione –conclude Pernetti- ufficialmente parlano di ulteriori miglioramenti, ma nascondono la vera esigenza che è quella di rimediare alla meglio alla scarsità numerica del personale, falcidiato dal mancato reintegro delle fuoriuscite copiose alimentate dalla legge Fornero”. Intanto, sempre a Roma, è in corso anche una azione di sensibilizzazione parlamentare proprio su questi temi, che saranno affrontati a Sala Consilina nel corso dell’incontro in programma venerdì 18 Luglio alle ore 11:00 presso l’aula consiliare.
Antonio Sica