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Emergenza non solo terremoto ma ora anche neve. Una condizione terribile quella vissuta in centro Italia dove la popolazione non è più solo in ginocchio a causa delle scosse di terremoto con cui gli abitanti devono convivere ormai dallo scorso agosto, ma sono addirittura sepolti dalla neve. In questo momento difficile di tragedia nella tragedia, dal Vallo di Diano sui intensificano i contatti con i rappresentati di quei paesi martoriati per riuscire ad individuare le esigenze e offrire un adeguato supporto. Lo stanno facendo 4 amici di Teggiano, Antonio Mea, Luigi Morello, Cono Tropiano e Vitantonio Cobucci che, dallo scorso ottobre sono in contatto con associazioni e volontari presenti sul posto per offrire gli aiuti necessari. Sembrava impossibile poter complicare ulteriormente una situazione già dura, con le migliaia di sfollati che da agosto, devono convivere con la terra che trema. Assurdo e inspiegabile quanto sta accadendo nel Centro Italia. Basti pensare che, nella notte appena trascorsa, sono state ben 48 le scosse di terremoto che si sono registrate nel centro Italia, colpito anche da intense nevicate, tutte con epicentro L’Aquila o Rieti, tutte di magnitudo superiore a 2 e tutte di profondità in media di 10 km. Un dato ancor più agghiacciante se si pensa che da mercoledì scorso, giorno in cui si sono verificate e registrate le scosse più intense causa anche delle slavine di neve che hanno seppellito case e alberghi, sono 628 le scosse di terremoto registrate dall’Istituto di Geofisica e vulcanologia, tutte prevalentemente con epicentro centro Italia, tra Abruzzo, Marche e Lazio con alcuni eventi sismici che si sono registrati anche in Emilia Romagna e verso nord Italia. Si tratta, in quest’ultimo caso di eventi davvero limitati, perché L’aquila e Rieti, restano le aree più colpite. Vigili del fuoco, uomini della protezione civile, volontari ed esercito sono impegnati sul posto, lavorando in condizioni disperate per dare sostegno agli abitanti del posto e per cercare di recuperare le persone rimaste sepolte sotto una slavina mentre erano in vacanze nel residence sul Gran Sasso. Una situazione davvero sconcertante se si pensa che si sono verificati, praticamente in contemporanea, due fenomeni, come il susseguirsi continuo e costante di eventi sismici e la nevicata intensa e inarrestabile, di cui non si ha memoria. Oggi l’Italia è vicina alle popolazione che, a questo punto, si prevede saranno presto trasferiti in aree più sicure e lontano da rischi di eventuali altre slavine. Oggi nel centro Italia c’è bisogno di tutto. Anche gli animali sono a rischio e stanno morendo di fame oltre che di freddo. L’area colpita dal terremoto, infatti è prevalentemente un territorio dove l’allevamento e l’agricoltura sono principali fonti di economia. In questo difficile momento, però, agli animali manca l’essenziale per sopravvivere. I quattro amici teggianesi, in contatto con il sindaco di Visso in prov. di Macerata Giuliano Pazzaglini, sono venuti a conoscenza delle enormi difficoltà in cui versano le aziende agricole del luogo e dell’impossibilità di riuscire a reperire il foraggio per gli animali che, seppelliti dal neve e dal freddo, non riescono a trovare cibo. Da qui l’appello lanciato da Antonio, Luigi, Vitantonio e Cono che stanno predisponendo una raccolta di fieno da inviare alla comunità di Visso, nella speranza di riuscire ad alleviare, anche se solo in parte, le difficoltà. Chiunque può contribuire a questo importante sostegno per le comunità colpite dalle due calamità naturali del terremoto e dell’intensa nevicata, può farlo contattando direttamente i quatrtro amici di Teggiano, che si stanno interessando della raccolta