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Per il Vallo di Diano e per tutto il territorio provinciale è stato un fine settimana rovente quello appena trascorso. Al di là delle alte temperature, hanno infatti continuato a divampare incendi che nella maggior parte dei casi hanno riguardato boschi e sterpaglie. Dalla costiera amalfitana a quella cilentana, passando per il Vallo di Diano e, proprio qui, ieri pomeriggio ad Atena Lucana in località Sant’Ippolito, diversi gli ettari di bosco sono andati distrutti e particolarmente pericolosa si è rivelata la situazione. Le fiamme si sono propagate fino ad arrivare quasi a toccare l’Autostrada. Sempre ieri hanno ripreso a bruciare le montagne di Teggiano e, da sabato notte, non hanno smesso di ardere quelle di San Pietro al Tanagro in località Crocifisso interessando anche il versante di San Rufo. Il rogo ha provocato la caduta di massi ed è stato obbligatorio chiudere la strada che collega i due Comuni e che tocca le località Scalelle-Verlame e Manca. A San Pietro al Tanagro si è registrato anche un ferito, un operaio durante le operazioni di spegnimento è scivolato riportando dei traumi che hanno reso necessario il trasporto presso il “L. Curto” di Polla. Le sue condizioni non sono preoccupanti. Un fine settimana di lavoro intenso per Vigili del Fuoco, operai della Comunità Montana Vallo di Diano, Carabinieri Forestali e i Sindaci dei Comuni interessati. Un lavoro di squadra reso molto faticoso dalla burocrazia e dalla confusione organizzativa nata soprattutto dall’accorpamento del Corpo Forestale ai Carabinieri. A ciò si aggiunge la natura colposa e dolosa degli incendi, nessuno crede all’ipotesi dell’autocombustione che – come ha dichiarato sulle pagine de LaCittà il Generale Sergio Costa, Comandante dei Carabinieri Forestali della Regione Campania – farebbe solo ridere. Le statistiche – ha aggiunto – dicono che gli incendi dolosi sono la maggioranza, c’è quindi una mano criminale. La domanda da porsi è chi ci guadagna ad appiccare il fuoco?”



