Una riduzione di soli 30 giorni per i sindaci per presentare le loro dimissioni dall’incarico e potersi dunque presentare come candidati del consiglio regionale mantenendo comunque il ruolo di primo cittadino dei comuni. Da 90 giorni si passa a 60 giorni prima della scadenza del mandato elettorale del consiglio regionale in carica. Una riduzione di tempi che, di fatto, non consente comunque ai sindaci in carica di poter partecipare alla competizione elettorale. A respingere l’emendamento proposto dalla minoranza consiliare per poter consentire ai sindaci di candidarsi è stata la maggioranza del consiglio regionale campano con l’astensione del Movimento 5 Stelle, lasciando dunque, praticamente invariata la necessità di decadenza dalla carica di sindaco per poter presentare la propria candidatura. Un decisione che, il sindaco di Montesano sulla Marcellana Giuseppe Rinaldi, ha fortemente criticato evidenziando come, la maggioranza di centrosinistra in regione Campania è di fatto mortificato il valore ed il lavoro di 550 sindaci campani che, nonostante un radicamento sul territorio e l’esperienza acquisita nel tempo a contatto diretto con le comunità, si vedono di fatto esclusi dalle competizioni regionali per una legge che Rinaldi considera “ad consiglierum”, dunque favorevole ai consiglieri regionali che già ricoprono l’incarico. “Quanto andato in scena nell’ultima seduta di consiglio regionale, – dichiara il referente di Fratelli d’Italia – fotografa la considerazione che la maggioranza regionale di centrosinistra, a guida De Luca, possiede dei sindaci campani. Precludere, di fatto, la possibilità di partecipare ai sindaci alle prossime elezioni regionali come candidati significa mortificare l’esperienza, il radicamento, il senso delle istituzioni, la passione, la pratica politica che tanti primi cittadini, negli anni, hanno maturato nei loro territori e che potrebbero mettere a disposizione della Regione Campania. È una legge – spiega Rinaldi – che potremmo definire senza tema di smentita “ad consiglierum” regionali, perché garantisce ai consiglieri regionali uscenti una maggiore possibilità di essere rieletti”. Ad essere danneggiati dalla legge, per il sindaco di Montesano, però, sono soprattutto i cittadini che non possono contare su una rappresentanza di consiglieri che conoscono meglio le piccole-medie e grandi realtà così come ritiene incondivisibili le motivazioni secondo cui i sindaci potrebbero condizionare l’elettorato. “Pensare che un cittadino – sottolinea Giuseppe Rinaldi – voti solo ed esclusivamente perché il proprio sindaco è candidato a prescindere dal programma, dalle appartenenze politiche, dalla qualità della proposta politica, significa pensare che il cittadino è parte di un gregge non libera persona umana con la sua ragione e capacità di scelta e autodeterminazione. Una legge che è tipica delle leggi di casta, approvata nel e col silenzio di tutti i consiglieri, tranne l’opposizione di centrodestra che ha fatto sentire la sua voce a favore dei primi cittadini. Non bastano – dichiara in conclusione il primo cittadino di Montesano – le responsabilità che ricadono sui sindaci ma pure i nostri organi sovracomunali che ci dovrebbero tutelare prendono altre strade! Ma veramente – si chiede – il problema della politica regionale sono i sindaci della Campania???