Elezioni politiche, nel Vallo di Diano vince il partito dell’astensione: crollo del 15%

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Affluenza alle urne flop nel Vallo di Diano per queste elezioni politiche 2022. Un crollo nella presenza alle urne dei cittadini valdianesi che hanno preferito disertare il voto e rinunciare ad esercitare il diritto. Il dato percentuale emerso fa registrare una partecipazione al voto che supera appena il 50%. Sono infatti solo tre i comuni in cui l’affluenza ha superato il 60% degli elettori che si sono recati al voto mentre, nei restanti 13 comuni del Vallo di Diano, la partecipazione è stata notevolmente al di sotto delle precedenti elezioni politiche.

A far registrare l’affluenza alle urne più alta è il comune di Monte San Giacomo dove si è recato a votare il 65,27% degli aventi diritto. Una percentuale alta ma comunque in calo rispetto al dato del 2018 dove aveva invece votato il 71,77% dei cittadini. Per Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro la percentuale degli elettori è rispettivamente del 62,63% e del 61,54%. Anche in questo caso, però il calo dei votanti è comunque sostanzioso dato che, in entrambi i comuni alle passate elezioni politiche si erano recati al voto il 73% degli elettori. Bassa invece l’affluenza per gli altri 12 comuni del Vallo di Diano dove, in media, non si raggiunge il 55% degli elettori con una forbice che va dal 51,46% degli elettori a Sassano, dato più basso al 57,53% dei votanti ad Atena Lucana.

Nel complesso tutti i comuni del Vallo di Diano hanno fatto registrare una netta diminuzione dell’elettorato con un’affluenza alle urne che si attesa in generale al 56,40% degli elettori per queste elezione 2022 rispetto ad una percentuale che nel 2018, alle scorse elezioni politiche, si aggirava intorno al 70%. Vince quindi il partito dell’astensione nel Vallo di Diano con circa il 15% in meno degli elettori che hanno deciso di esprimere una preferenza. Quali saranno le ragioni che hanno portato ad un crollo della partecipazione non è chiaro. Malumori si erano registrati per l’assenza di candidati del territorio. Una situazione comunque prevedibile visto anche il taglio del numero dei parlamentari avvenuto per effetto del referendum popolare del 2020 che ha portato ad un taglio di 345 membri. Una scelta, quella arrivata tramite il voto popolare che, come era prevedibile, avrebbe ridotto la rappresentanza territoriale ed in particolare delle aree interne.

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