Efficienza energetica, in Campania metà delle abitazioni va adeguata alla normativa Ue

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Metà delle abitazioni in Campania è vecchia e va adeguata alle norme europee  in materia di efficientamento energetico degli appartamenti. È quanto viene fuori da  uno studio congiunto Acen-Cresme – come riporta IlMattino – con i dati  sullo stato del patrimonio immobiliare e sulla griglia dei tempi e degli interventi prevista dalla normativa Ue.

L’obiettivo di Bruxelles è di portare gli immobili residenziali alla classe energetica E entro il primo gennaio 2030 mentre dal 2033 sarà necessario arrivare alla classe D. Poi, entro il 2050, emissioni-zero. Resta il problema di obbligare gli Stati membri ad assicurare che il patrimonio edilizio sia interamente ristrutturato per garantire i nuovi parametri di efficienza energetica. Al di là delle sanzioni che potrebbero essere previste l’effetto della direttiva europea, una volta entrata in vigore, sarà di ridurre il valore delle abitazioni che non rispettano i requisiti previsti.

Dallo studio risulta che in Campania il 51% degli edifici residenziali ha più di 50 anni, in linea alla media nazionale, ma la percetuale sale al 58% in provincia di Napoli dove è assai rilevante la quota degli edifici degradati. Si tratta di una quota altissima di edifici da ristrutturare perchè vecchi e perché antecedenti all’entrata in vigore della normativa antisismica.

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