EDITORIALE- Tribunale: le chiacchiere vuote della politica e il buon senso di Galiano

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E’ aperto il tiro al piccione da parte della politica locale nei confronti del consigliere comunale di Sala Consilina Michele Galiano, che nella serata di ieri ha rotto gli indugi e vista l’ormai acquisita soppressione del Foro di Giustizia del Vallo di Diano ha consegnato le sue dimissioni dal Consiglio Comunale salese e la tessera del suo partito, il PDL, nelle mani della Segretaria dell’Ordine degli Avvocati di Sala Consilina. Adesso qualcuno dirà che è una manovra politica. Qualcun altro dirà che è un modo per mettersi in evidenza, e non mancherà nemmeno chi affermerà che si tratta di un gesto inutile, tardivo e controproducente da parte di chi non ha nulla da perdere. Insomma la solita solfa, trita e ritrita, parole che ormai siamo abituati ad ascoltare, espresse per giustificare l’immobilismo di una classe politica ed amministrativa locale, provinciale e regionale che preferisce continuare a guardare al suo piccolo orticello, sempre più piccolo, sempre meno verde. Ed intanto tutto intorno sparisce il tribunale di Sala Consilina, si impoveriscono i servizi destinati ai cittadini, la sanità viene giorno per giorno depotenziata. E allora si convocano riunioni inutili e che non portano a nulla, si rilasciano interviste che non dicono niente di nuovo, si producono lettere, interrogazioni e documenti che vanno ad ingrossare faldoni che nessuno leggerà mai o prenderà mai seriamente in considerazione. Ci si attacca al telefono con i propri riferimenti politici romani, che magari se li trovi in buona giornata ti rispondono pure, assicurando che sì, si stanno dannando l’anima per salvare il Tribunale di Sala Consilina. E magari così ti senti a posto la coscienza perché ci hai provato, ma in realtà chiuso il telefono quelli ti hanno già dimenticato e stanno rispondendo alla telefonata successiva proveniente dall’altra parte dell’Italia. Ti hanno preso per l’ennesima volta per i fondelli, ma questo è semplicemente il gioco delle parti di un sistema che ormai vede una frattura insanabile tra le azioni di chi governa e legifera ed i cittadini. In piccolo è lo stesso sistema replicato a livello territoriale nel Vallo di Diano, c’è bene un “bene superiore” da perseguire per agire in un certo modo o anzi per “non agire” e stare ad aspettare. Ma aspettare cosa? Perché passano i giorni, i mesi, gli anni e alla fine i cittadini, quelli nel cui interesse “tutti” dicono di agire, sono sempre più poveri, più disperati, più soli. E allora come si fa a dare torto all’avv. Michele Galiano quando afferma che l’assenza delle istituzioni e dei politici nelle nostre zone è stata progressiva e dirompente, e che l’anomalia ed eccezionalità dei provvedimenti adottati nei confronti del Vallo Di Diano porta a ritenere fortemente penalizzata la nostra realtà rispetto ad altre, immotivatamente, tanto da vederne minata in modo decisivo la sostenibilità e la vivibilità? “E’ il momento di farla finita con le “solite chiacchiere inutili –dice Galiano- ma bisogna intraprendere quelle “azioni concrete ed eclatanti” (legali e legittime) che, giustamente, sia il popolo che i giornalisti locali evocano a forte voce”. Una stampa che, diciamolo chiaramente, nel momento della lotta e della battaglia per il Tribunale di Sala Consilina è scesa in campo per mesi “senza se e senza ma” al fianco di avvocati, cittadini e istituzioni locali. Ma che oggi deve anche registrare l’ennesima battaglia persa e l’incapacità della politica di rappresentare gli interessi territoriali. E allora farebbe bene il primo cittadino di Sala Consilina a presentarsi alla conferenza dei sindaci della Comunità Montana Vallo di Diano convocata per venerdì 30 Agosto con in mano le dimissioni sue di tutto il consiglio comunale e tutte le eventuali tessere di partito, e a verificare –al di là delle chiacchiere sulla solidarietà e sulla condivisione dei problemi derivanti dalla soppressione del Tribunale e di altri servizi – quali sono i sindaci e i comuni disposti a fare altrettanto, ad alzare insomma il livello dell’attenzione e della lotta su un livello nuovo e diverso. “Se non riusciamo più a rappresentare gli interessi di chi ci ha votato –è il messaggio di Galiano- allora dimettiamoci tutti”. Adesso qualcuno dirà che si tratta di polulismo, ma a noi sembra semplicemente “buon senso”.
Antonio Sica

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