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Il dibattito è aperto: e non è un caso che a rilanciare il tema del ricambio generazionale della politica del Vallo di Diano sia stato Monsignor Antonio De Luca. Ancora prima del suo insediamento alla guida della Diocesi di Teggiano Policastro, infatti, incontrandolo a Napoli avevamo imparato a conoscere la personalità di Monsignor De Luca, caratterizzata dalla capacità di dialogo con tutti e dalla schiettezza nell’esprimere le proprie opinioni. Un dialogo che Monsignor De Luca fin dal primo istante ha portato avanti anche nel Vallo di Diano con la gente comune, con le persone, con i fedeli prima ancora che con le istituzioni. Un filo diretto fatto di spontaneità che ricorda molto per modalità e temi Papa Francesco, e che conquista i cuori prima che le menti degli uomini. In questo ambito si è inserito il dialogo con i cresimandi di Padula, ai quali Monsignor De Luca ha manifestato la propria vicinanza e comprensione, traducendo in parole i loro pensieri relativi alle difficoltà che i giovani hanno per dare il proprio apporto sociale e politico al loro territorio. “La politica del Vallo è “vecchia” ed impegnata più che altro ad impedire il ricambio generazionale –ha detto Monsignor De Luca- e per forza di cose questo porta ad una azione stanca e non efficace, se non addirittura allo sfascio”. Al tema del ricambio anagrafico Monsignor De Luca collega quello dell’unità territoriale, insomma parole chiare e comprensibili, e soprattutto non pronunciate a caso, e che oggi ritrovano ampio spazio sui più importanti quotidiani locali. Parole sulle quali bisognerà certamente intavolare un dibattito, magari dopo le prossime elezioni del 25 Maggio. Il tema lanciato da Monsignor De Luca ha in sé qualcosa di liberatorio, perché esprime il pensiero che molti giovani e meno giovani del Vallo di Diano non possono o non riescono ad esplicare. Vero è che ci sono alcune novità interessanti che riguardano anche le prossime elezioni amministrative nel Vallo di Diano: a Buonabitacolo, ad esempio, il passo indietro della maggioranza e dell’opposizione uscente consentirà il rinnovamento della locale classe politico-amministrativa, ma anche a Sala Consilina un risveglio dell’impegno e del sentimento civico propone diverse novità e la partecipazione alla competizione elettorale di tanti giovani. Resta il fatto che alla fine ogni rinnovamento oltre che dagli eventuali “passi indietro” della vecchia politica passa anche e soprattutto dalla volontà espressa dai cittadini all’interno delle urne. E allora si vedrà se gli elettori ancora una volta decideranno di affidarsi –come è legittimo- all’esperienza piuttosto che alla freschezza e alle novità, ma in ogni caso dopo le elezioni del 25 Maggio sul tema del rinnovamento politico nel Vallo di Diano bisognerà tornare, perché al di là di tutto sono i linguaggi ed i contenuti che l’attuale politica esprime a non essere più al passo con i tempi.