Economia. La Brexit inciderà sulle esportazioni delle aziende salernitane

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Secondo l’ultimo studio della Camera di Commercio di Salerno denominato “Rapporto tra Gran Bretagna ed economia salernitana” sono 184 i cittadini del Regno Unito alla guida di imprese insediate nel territorio salernitano. Imprese che nel 58% dei casi sono costituite da almeno 10 addetti e registrano fatturati pari a 2 milioni di euro. Il rapporto della Camera di Commercio evidenzia una forte presenza di interessi che legano il tessuto economico dell’intera provincia di Salerno al Regno Unito. Dai dati emerge che sui 184 imprenditori soltanto il 25% gestisce l’impresa nella quale opera mentre il 75% ha affidato la gestione a terzi. Se gli spostamenti di capitali dalla Gran Bretagna all’Italia diventassero più costosi questo 75% di imprenditori potrà decidere di calare le saracinesche. Ma il vero problema riguarda l’export che incide per 325 milioni di euro. Un valore pari al 2% dell’economia provinciale con i settori agricoli e alimentari maggiormente coinvolti con il primo che esporta prodotti per un valore di 25milioni di euro mentre il secondo esporta prodotti per 263 milioni di euro. Più in generale lo scorso anno il 15% delle esportazioni del settore delle conserve vegetali hanno raggiunto il Regno Unito il cui fatturato per un terzo è generato dall’esportazione dei legumi e ortaggi e per due terzi dalle conserve di pomodori.  Proprio quest’ultimo comporto, quello della trasformazione del pomodoro, ricopre un ruolo centrale e nevralgico nella provincia di Salerno ed in Europa esporta il 70% della produzione, con Regno Unito in testa. La Brexit, il relativo indebolimento della sterlina e la futura istituzione di dazi potrebbe avere ripercussioni sulle aziende del comparto. Ripercussioni che, secondo l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali – non dovrebbero toccare alla luce del basso livello dei prezzi a scaffale e alla qualità del pomodoro ma interesserebbero invece le esportazioni di legumi e vegetali conservati a vantaggio delle aziende inglesi che operano nel settore. 

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