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Nei giorni scorsi il Sindacato Azzurro ha chiesto un incontro congiunto urgente ai rappresentanti della Società EcoAmbiente Salerno, del Consorzio di Bacino SA/3, della Regione Campania e della Provincia di Salerno in relazione alla situazione della gestione dei rifiuti urbani a livello provinciale. “La EcoAmbiente Salerno SpA – si legge nel documento a firma di Walter Celestino (segretario prov caserta) e Ettore Casinelli (segretario prov salerno) – è la società a socio unico, soggetta all’attività di direzione, di coordinamento e di controllo della Provincia di Salerno, che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti urbani in tutta la provincia”. Riportano poi tutti i dettagli di quella che è la mission della Società soffermandosi, in particolare Ettore Casinelli, sulla situazione del Consorzio SA/3 e sul rapporto tra i due soggetti. Secondo il sindacalista “il Consorzio SA/3 non si atterrebbe a una serie di leggi: la legge n.26 del 2010 (art.13), la legge regionale n.5 del 2014, la legge regionale n.14 del 2016, il d.lgs n.152 del 2006, il d.lgs n.267 del 2000, il d.lgs n.36 del 2003. E solleva quindi degli interrogativi: l’impianto del Consorzio SA/3 costruito con i fondi della Comunità Europea resta chiuso o è aperto? Le cessioni del quinto (dello stipendio) vengono pagate alle finanziarie o trattenute solo in busta paga? I contributi previdenziali vengono versati all’Inps? Il parco automezzi che costo ha avuto e che costo ha? I contributi Conai, Corepla e Raee come vengono gestiti? La società EcoAmbiente Salerno Spa che ruolo ha nei confronti del Consorzio SA/3? Secondo la legge avrebbe dovuto gestirne l’impianto, garantendo le assunzioni degli anni dal 2001 al 2008. I dipendenti del Consorzio SA/3 – si legge ancora nel documento – dal 2001 al 2009 sono stati retribuiti tramite Banca d’Italia per l’emergenza rifiuti in Campania, quindi i soldi delle tasse sui rifiuti, tarsu tares tasi chiamiamola come vogliamo, che fine hanno fatto? Come sono stati gestiti visto che i dipendenti non sono stati un costo per il Consorzio stesso? La società Ergon partecipata del Consorzio SA/3 – concludono – deve essere messa in liquidazione come sancito dalla legge n.26 del 2010, fermo restando che l’Ente consortile deve applicare le leggi regionali n.5 del 2014 e n.14 del 2016”. Intanto, mentre si attende l’incontro presso la Regione Campania del 24 novembre prossimo al quale parteciperanno tutte le sigle sindacali (ndr sullo “stato di attuazione del programma straordinario ai sensi dell’art.45 della legge regionale n.14 del 2016), il Sindacato Azzurro fa sapere che qualcosa sembra muoversi per l’esercito di lavoratori dei Consorzi di Bacino campani e relative partecipate. Sono in circa 3000 i dipendenti in tutta la regione, almeno metà in provincia di Salerno. Per loro da Roma una buona notizia: il segretario regionale del Sindacato, Enzo Guidotti, sembra essere riuscito a far riaprire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri la delicata vertenza insoluta che li riguarda. In via ufficiale il governo ha espresso l’intenzione, per ora senza una data precisa, di riaprire un tavolo di concertazione con tutte le parti sociali per porre fine alla vicenda.
Rosa Romano