Diritto alla mobilità negato, l’appello del Comitato pendolari Vallo di Diano

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Disagi nel Vallo di Diano perché nei giorni festivi e semifestivi non ci sono corse privando tutto il territorio e le zone collegate del diritto alla mobilità. A denunciarlo il Comitato Pendolari Vallo di Diano che richiede la rimodulazione degli orari e l’attivazione di corse nei giorni in cui mancano sulla tratta Lagonegro – Battipaglia – Napoli.

Il Vallo è servito da un servizio sostitutivo di bus fornito da Trenitalia, tramite contratto di servizio con la Regione Campania, a seguito della sospensione della tratta Sicignano – Lagonegro del 1^ aprile 1987.

“Da allora – raccontano dal Comitato – sono state tante le segnalazioni e le interlocuzioni per un servizio appropriato ed efficace. Tutte le richieste non hanno avuto mai riscontro. Continua ad aversi nei giorni semifestivi la riduzione del servizio del 50%, la domenica dell’80%, il sabato feriale l’ultima corsa per Battipaglia è programmata nel primo pomeriggio mentre nei c.d. giorni festivi (Natale, Santo Stefano, Capodanno, Pasqua, Lunedì dell’Angelo, Ferragosto) vi è la soppressione totale del servizio”.

E nella nota riportano l’esempio di come altrove, non lontano, la situazione sia diversa. “Sulla tratta Sapri – Salerno nei giorni di Pasqua e Pasquetta sono previsti 15 regionali, 8 intercity, 2 frecciarossa, 3 italo, 1 frecciargento, 2 intercity notte. Nel Vallo di Diano è negato invece il diritto alla mobilità, i cittadini devono sobbarcarsi privatamente spese e disagi per raggiungere le stazioni più vicine (minimo 50 km) che sono Battipaglia, Salerno, Sapri oppure arrivare all’aeroporto di Capodichino. Lo stesso vale per chi vuole tornare nei propri paesi. E i turisti che vorrebbero raggiungere il Vallo di Diano? Saranno costretti ad optare per altre mete più accessibili”.

Fanno quindi appello a Regione, Provincia, Comunità Montana, Sindaci, SCABEC e Trenitalia, “perchè ciascuno per le proprie responsabilità intervenga per adottare tutte le opportune iniziative per risolvere questa annosa e mortificante problematica già prima delle prossime festività pasquali”. Nella nota riportano anche alcune proposte, ad invarianza di budget chilometrico e di contributo economico regionale per l’adeguamento dell’orario richiesto.

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