Giornata decisamente intricata quella di ieri dal momento stesso in cui il sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia ha presentato le sue dimissioni dalle due cariche. Dimissioni che non sono irrevocabili e che, pertanto, avrà 20 giorni di tempo per ritirarle. C’è dunque una concreta possibilità che, in particolare per il comune di Capaccio, possa seguire un lungo periodo di commissariamento di oltre 1 anno e mezzo, a meno che, non si dimettano i consiglieri comunale dell’ente provocando dunque la decadenza automatica dell’intero consiglio comunale e l’immediata nomina di un commissario. I tempi sono però strettissimi. Il Prefetto di Salerno dovrebbe nominare un commissario entro lunedì prossimo 24 marzo. Solo così il comune di Capaccio potrebbe andare alle urne nella prossima primavera. Nelle ore successive alla presentazione delle dimissioni di Alfieri, inoltre, pare siano emerse perplessità sul valore della firma che, secondo quanto emergerebbe, pare non sia stata autenticata, rendendo dunque nullo il valore della lettera di dimissioni. Nella lettera, secondo quanto riportato dai quotidiani questa mattina, pare che Franco Alfieri faccia appello al suo senso di responsabilità nei confronti degli anti dallo stesso rappresentati ma, essendo avvocato e conoscendo bene la normativa, è anche consapevole che, le sue dimissioni, così come presentate, non riporterebbero i cittadini del comune di Capaccio Paestum al voto.
Per ciò che riguarda la Provincia di Salerno atteso che le sue dimissioni così come presentate siano valide e che, nel corso dei 20 giorni successivi alla presentazione delle stesse, Franco Alfieri non le ritiri, le amministrazioni comunali dovrebbero tornare alle urne per scegliere il nuovo presidente il prossimo maggio, come chiarito dall’attuale vice presidente Giovanni Guzzo che ricorda di non essere candidabile per la carica non ricoprendo il ruolo di sindaco ma solo di consigliere comunale di Novi Velia. Le ultime notizie, dunque, lasciano ancora il velo di dubbio sul futuro di Capaccio e su un ipotetico ritorno alle urne che si affievolisce sempre più con il trascorrere delle ore. Il gesto di Alfieri pare abbia provocato ulteriori incertezze. Dal Comune di Capaccio, infatti, i consiglieri comunali sono ancora indecisi se rassegnare o meno le dimissioni in modo tale da provocare la decadenza del consiglio e l’immediato nomina del commissario. Una situazione dubbia che il Sen. Iannone ha commentato tramite i social annunciando anche l’intenzione di investire della problematica il Ministro Piantedosi. “Pensavamo che la telenovela fosse finita – scrive il senatore di Fratelli d’Italia – ed invece notizie di stampa ci allarmano perché riferiscono che le dimissioni non siano validamente presentate. Questi più il decorso dei 20 giorni per ritirarle previsto dal Testo Unico degli Enti Locali rende incerto il ritorno alle urne al Comune di Capaccio-Paestum. I Comuni, infatti, che non sono Commissariati entro Febbraio non possono andare al voto nella prossima primavera. Questo senza parlare delle ripercussioni sulla Provincia dove la pessima Legge Delrio genererà una situazione di assurdo istituzionale. Mi rivolgerò al Ministro Piantedosi – conclude Iannone – per verificare quanto di competenza. Il PD sta gettando due importanti Enti Locali nel caos istituzionale per suo tornaconto di Partito, si gioca con le Istituzioni come se fossero comitati elettorali”.