Ha debuttato nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, il documentario “Quel che Resta” dedicato alla memoria di Angelo Vassallo. Lo annuncia la Fondazione Angelo Vassallo ricordando che “Quel che Resta” non è solamente un documentario, ma una profonda testimonianza della vita straordinaria di Angelo Vassallo, un individuo che si è eretto come un autentico baluardo nel suo territorio, rappresentando un esempio vivente di politica onesta e di amministrazione virtuosa.
L’avvocato della Fondazione Angelo Vassallo, Antonio Ingroia, già magistrato, ha spiegato che “dopo ben 13 anni dall’atroce omicidio di Angelo Vassallo, finalmente si apre uno spiraglio di luce. La Procura di Salerno- ha ricordato – ha iscritto nel registro degli indagati, per questo efferato delitto, individui appartenenti alle forze dell’ordine, imprenditori e persino soggetti sospettati di avere legami con la criminalità organizzata. La famiglia Vassallo – ha concluso Ingroia – ha sempre vissuto con la paura che ci fossero depistaggi, ma l’impressione di oggi, che esprimo con una certa dose di ottimismo, è che la verità sia più vicina”.
Per Stefania Ascari, membro delle commissioni Giustizia e Antimafia e Deputata del Movimento 5 Stelle, “è stato un privilegio proiettare alla Camera dei Deputati il docufilm realizzato da Luca Pagliari su Angelo Vassallo. Da tempo ci stiamo impegnando – ha affermato – con i fratelli Dario e Massimo Vassallo affinché la verità venga stabilita e oggi, a 13 anni di distanza dall’atroce omicidio, non abbiamo ancora una sentenza definitiva. Le Istituzioni dovrebbero essere orgogliose di aver avuto un uomo della sua statura tra i loro ranghi. Vassallo – ha proseguito – è stato un esempio di lotta per l’ambiente, contro il malaffare, un uomo che ha pagato con la sua vita il suo impegno per la comunità”.
“La première in questo luogo sacro della politica nazionale – afferma Dario Vassallo, Presidente della Fondazione Angelo Vassallo e Sindaco Pescatore – significa aver portato Angelo al posto che gli spetta. Ora il film sarà presentato agli occhi dei ragazzi di 12, 13, 14, 15 anni che potrebbero non conoscere la vicenda e la storia di Angelo. Questo è anche un tentativo di promuovere la cultura, perché come ci ha insegnato Angelo, la politica è soprattutto cultura”.