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Domenica si andrà a votare per le elezioni del nuovo presidente e del nuovo consiglio della Regione Campania ma in questo momento ancora non è chiaro se in caso di vittoria di Vincenzo De Luca questi possa governare. La Cassazione, riunita in camera di consiglio avrebbe infatti disposto che la competenza ad occuparsi della Legge Severino è del giudice ordinario e non del Tar e, inoltre, al consigliere relatore Stefano Petitti sarebbe stato richiesto di scrivere la sentenza e depositarla entro venerdì. Tuttavia, non è detto che venga accolto questo invito in quanto si tratta di un argomento molto complesso. La Legge Severino prevede che “presidente della giunta regionale, assessore e consigliere regionale, amministratore e componente degli organi denominati dalle unità sanitarie locali (Art. 7, comma 1) che hanno riportato una condanna non definitiva sono sospesi di diritto dalle cariche. Ed è questo il caso di Vincenzo De Luca. Il 21 gennaio, infatti, il Tribunale di Salerno lo ha condannato (con pena sospesa) a un anno di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici per abuso d’ufficio in relazione alla nomina di un project manager per il progetto di realizzazione del termovalorizzatore di Salerno. In forza della Severino, il 23 gennaio De Luca è stato sospeso per diciotto mesi dalle sue funzioni di sindaco di Salerno nelle quali tre giorni dopo lo ha però reinsediato il Tar della Campania.La questione di competenza era stata sollevata dal “Movimento per la difesa del cittadino” dopo il reintegro di Napoli De Magistris deciso dal Tar e sollevando in quella circostanza l’eccezione di costituzionalità decaduta dopo il verdetto della Cassazione. Di riflesso la situazione ha toccato anche Vincenzo De Luca la cui candidatura a governatore della Campania ha portato la vicenda agli onori della cronaca nelle ultime settimane. Dall’entourage deluchiano il messaggio è chiaro: si pensa alle elezioni di domenica 31 maggio poi successivamente verrà valutato cosa fare. In ogni caso la decisione della Cassazione di assegnare la competenza al giudice ordinario e non al Tar ha cambiato le carte in tavola e rischio di avere delle importanti ripercussioni sul voto di domenica.