Il Vallo di Diano si conferma territorio fragile dopo le abbondanti piogge dei giorni scorsi che, fortunatamente, nella giornata di ieri si sono lievemente attenuate seppur proseguono i disagi e si registrano ancora pericoli. Oltre a diversi punti di rottura degli argini che si sono registrati lungo il fiume Tanagro, anche il comprensorio valdianese si è trovato a dover fare i conti con numerose frane. Nella mattinata di ieri frane si erano registrate a San Rufo, Polla e a San Pietro al Tanagro dove, solo per una pura casualità non ha provocato tragedie.
Il crollo di parte della montagna che sovrasta San Pietro al Tanagro, infatti, si è completamente staccato provocando una valanga di fango e detriti che hanno ostruito un’arteria stradale e sono arrivati a valle fermandosi nei pressi di una fabbrica abbandonata da tempo. Purtroppo la conta delle frane non si esaurisce. Anche Casalbuono, infatti si rileva territorio particolarmente fragile dopo che, nella giornata di ieri, in località Taverna, nei pressi della casa albergo per anziani, si è verificata l’ennesima frana che, fortunatamente, non ha raggiunto le arterie stradali principali e non ha provocato particolari disagi. Le condizioni critiche del territorio, impongono comunque un’attenta azione di monitoraggio da parte degli enti competenti e dell’amministrazione comunale.
Anche a San Pietro al Tanagro la frana resta sotto osservazione da parte degli enti preposti. Intanto continuano a registrarsi interventi sui corsi d’acqua. Nel Vallo di Diano si sono registrate ancora casi di rottura degli argini che hanno provocato lo straripamento dei corsi d’acqua. Ancora allagamenti a Teggiano e Polla. I Vigili del Fuoco, inoltre, nel pomeriggio di ieri, sono dovuti intervenire per rimuovere un grosso tronco d’albero che ostruiva il passaggio dell’acqua al Ponte. I caschi rossi del Distaccamento di Sala Consilina sono giunti su posto insieme all’autogru della sede centrale di Salerno ed al personale del reparto operativo speciale speleo alpino fluviale. All’arrivo sul posto, accertata la presenza dell’albero che, trasportato dalla corrente, si era bloccato tra i piloni del ponte ostruendo il normale deflusso dell’acqua, hanno provveduto a rimuoverlo avvalendosi dell’autogru.