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Il gesto di razzismo nei confronti della responsabile del centro di accoglienza di San Pietro al Tanagro, Giusy Salerno, che in questi ultimi giorni è stata oggetto di attacchi legati proprio alla questione migranti con striscioni e biglietti shock, ha anche spinto diversi esponenti delle istituzioni a manifesta la propria solidarietà verso Giusy Salerno ma anche un certo rammarico per il clima di odio che si sta registrando anche in un’area come il Vallo di Diano che negli anni ha fatto della cortesia e del rispetto il suo segno distintivo.
Accanto le manifestazioni di vicinanza da parte del sindaco Domenico Quaranta e della sua amministrazione, arriva anche il gesto di solidarietà da parte del gruppo consiliare San Pietro in Movimento che, citando un versi di Niemoler evidenzia la perplessità in riferimento ai due casi di attacchi ricevuti dalla referente del centro di accoglienza, prima con un biglietto e, successivamente con uno striscione contro la presenza degli immigrati a San Pietro al Tanagro.
“Lasciano perplesse le gesti di razzismo che si sono verificate negli ultimi giorni nel nostro paese, – scrive il gruppo San Pietro In Movimento – siamo un gruppo formato da persone di diversa ideologia politica,ÂÂÂ e per questo ne esce rafforzato il principio del rispetto e della condivisione. Ciò ci spinge ad esprimere compatti il totale dissenso e prendere le distanze da quanto accaduto. Slogan inneggianti l’odio fanno male al cuore e all’anima di una comunità, – scrivono – minano i capisaldi di un popolo e dell’intera nazione, la democrazia e la libertà andando a generare un clima di intolleranza e xenofobia usato in modo ideologico senza alcun approccio costruttivo e realistico per la risoluzione dei problemi”.
Problemi che a parere del gruppo San Pietro in Movimento non ce ne sono. Inoltre, Piera Aromando e la sua compagine si dichiara distante da ogni forma di razzismo e discriminazione con un pensiero alle giovani generazioni e a quanti tanti hanno già esposto il loro pensiero. “Tutti questi nostri giovani, – scrivono in conclusione – hanno una visione del mondo aperta e solidale e considerano il pluralismo culturale una ricchezza e non una minaccia e di questo ne siamo fieri.
Anna Maria CAVA