Nessun trasferimento di sede da Sala Consilina a Padula ma anche quali sono le decisione assunte nel corso del consiglio dei delegati di ieri sera. Arriva così la replica del presidente del Consorzio di Bonifica Vallo di Diano Tanagro Beniamino Curcio alla nota del coordinatore di Fratelli d’Italia Franco Bellomo. Nella replica, Curcio spiega quali sono state le decisioni assunte in sede di consiglio dei delegati rispndendo agli attacchi delle ultime ore.
In particolare il presidente del Consorzio ha illustrato passo per passo le decisione assunte come l’acquisto di una nuova macchina operatrice polifunzionale, in particolare per il decespugliamento meccanico, utilizzando economie dell’Ente giacenti e le somme introitate con la vendita di un terreno a Sala Consilina. Si è inoltre deciso di stipulare una convenzione con gli Enti gestori degli impianti di depurazione (CONSAC e Comuni), al fine di recuperare la quota di tributo per lo scarico che i proprietari di immobili versano a tali Enti e che invece vanno devoluti ai Consorzi di Bonifica.
Il tema che ha preoccupato in particolare nelle ultime ore, ha riguardato la modifica dello statuto in riferimento alle sedi dell’ente. Alla ipotesi lanciata da Bellomo sul possibile trasferimento della sede del consorzio con uffici e personale da Sala Consilina a Padula, Curcio spiega il perché della modifica dello statuto e quali dovrebbero essere le conseguenze.
“Nei primi articoli approvati – dichiara – c’è anche la questione della SEDE che, a quanto pare, sta creando scompigli in giro. Ieri sera è stato ribadito e rafforzato che la sede legale ed amministrativa (quindi tutta la struttura) rimane a Sala Consilina, mentre si potranno aprire sedi operative in altri Comuni. A me pare – sottolinea – una scelta quanto mai opportuna per migliorare l’efficienza gestionale dell’Ente a servizio dei consorziati in un comprensorio molto vasto, che racchiude anche l’area del Basso Tanagro, fino a Contursi, ove, a breve, si dovrà attuare anche un interessante investimento irriguo (Area del carciofo bianco di Pertosa). Quindi, nessuna preoccupazioni per chi si è spaventato che qualcuno volesse portare la sede del Consorzio a Padula”.
Il consiglio dei delegati è intervenuto inoltre anche sulla questione tariffe tema che, come spiega il presidente del Consorzio, non era all’ordine del giorno. “Va anche detto, pero, – dichiara Curcio – come emerso nel corso del dibattito di ieri sera, che una riflessione da parte del Consiglio in ordine alla situazione finanziaria dell’Ente vada avviata. Ma la domanda che ci dobbiamo porre prima è una sola. Il Consorzio serve al territorio? E’ evidente che, se la risposta è sì, non possiamo non agire di conseguenza, preoccupandoci dell’equilibrio finanziario di bilancio e mettendo in campo tutte le azioni che servono per mantenere in vita un Ente che sia utile ed efficiente. Se riteniamo invece che l’Ente non serva, allora non ci dobbiamo preoccupare neppure di aumentare le tariffe perché a questo punto si possono intraprendere benissimo iniziative più drastiche”.
Risponde inoltre anche sull’accusa relativa ai fondi ottenuti dall’ente, riferendosi in particolare al progetto del Diga di Casalbuono dichiarando “sulla diga di Casalbuono mi va di dire una sola cosa. Noi probabilmente abbiamo solo il torto di aver ottenuto il finanziamento di 2 milioni di euro per la progettazione. Saranno i tecnici e gli specialisti a dirci se la diga si può fare, dove si deve fare e come si dovrà fare”.