Consorzi di Bonifica, la Regione punta al Contratto di Rete. Curcio: “Siamo pronti”

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Gli effetti dei cambiamenti climatici non sono problemi ma vanno considerate pericolose realtà da affrontare in sinergia tra Regione e Consorzi di Bonifica. Ne è convinto il vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola che, nei giorni scorsi, ha incontrato in video-conferenza i responsabili dei Consorzi di Bonifica campani a cui ha partecipato anche il presidente dell’ente consortile valdianese Beniamino Curcio. Nel corso del colloquio è stata evidenziata l’importanza di costituire una fattiva partership tra Regione e Consorzi.

“Rispetto agli impatti sui cambiamenti climatici – ha evidenziato Bonavitacola – non si può proseguire con interventi disarticolati o puntuali; il problema va affrontato in maniera strutturale e per questo stiamo pensando ad una partnership forte da costruire con i Consorzi di Bonifica”. Nel corso del confronto, come spiegato da Curcio, si è parlato di rischio idrogeologico come eventi franosi e alluvioni, scarsità idrica, peggioramento delle sorgenti e riduzione della portata dei corsi d’acqua. Tutte problematiche da affrontare nell’immediato ed in sinergia con i consorzi che operano sui territori e conoscono le realtà locali.

La decisione della Regione è stata accolta con favore dal presidente del Consorzio di Bonifica Vallo di Diano Tanagro, Beniamino Curcio che ritiene la proposta: “Un riconoscimento della capacità progettuale ed operativa dei nostri Enti, – dichiara –  nati per completare il prosciugamento di terreni paludosi o con difficoltà di scolo e finiti poi per occuparsi anche e soprattutto della difesa suolo”. Curcio spiega come, l’intenzione della Regione sia quella di spingere verso al realizzazione di “Contratti di rete” al fine di poter interloquire, attraverso un solo soggetto che dovrà poi occuparsi della progettazione. I Contratto di Rete, secondo quanto emerge, dovrebbe poi avvalersi della consulenza scientifica del CUGRI Consorzio Inter-Universitario dei Grandi Rischi. In tal modo si può ipotizzare di rendere più efficace e tempestiva l’azione a contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici, affrontando i problemi della difesa del suolo e della siccità in maniera integrata e globale.

L’ipotesi ed il coinvolgimento degli enti consortili nell’idea progettuale è risultata molto apprezzata dai rappresentanti dei diversi Consorzi di Bonifica campani che hanno assicurato la propria disponibilità, in considerazione anche della programmazione di progetti già disponibile degli enti. “Non partiamo da zero – commenta infatti Beniamino Curcio – I Consorzi hanno già un parco progetti da mettere in campo e questo vale anche per il nostro Consorzio, ben dotato di progetti esecutivi, definitivi e preliminari che riguardano la sistemazione del reticolo idrografico (Fiume Calore-Tanagro; Torrente Fabbricato; Torrente Buco; Torrente Bucana; Fiume Marza; vari canali di bonifica). Siamo pronti con il PIANO INVASI essendo già beneficiari di 2 milioni di euro per la progettazione della diga di Casalbuono ed avendo già trasmesso alla Regione cinque schede sui piccoli invasi, di cui due nel Vallo di Diano e tre nel Tanagro”.

All’orizzonte quindi si intravede un nuovo percorso per il Consorzio di Bonifica Vallo di Diano Tangro che, come evidenza il presidente Beniamino Curcio, sarà chiamato a svolgere un ruolo sempre più importante quale presidio territoriale contro le criticità ambientali, grazie ad una programmazione mirata e lungimirante messa in piedi in questi ultimi anni.

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