Comunità montana Vallo di Diano, riparto fondi 2024: 3,6 mln in arrivo, in calo rispetto a 2023

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C’è una prima ripartizione dei fondi per le Comunità Montane campane e per gli operai degli enti montani. Nelle scorse ore l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Campania, Nicola Caputo, ha incontrato i referenti degli enti montani presso la sede dell’UNCEM Campania per annunciare la possibile definizione del riparto delle risorse economiche per l’anno 2024 per gli stipendi degli operai a tempo determinato e a tempo indeterminato.

Per la Comunità Montana Vallo di Diano sarebbe stata prevista la somma di 3 milioni e 686 mila euro. Si tratta ancora solo di una ipotesi ma che potrebbe concretizzarsi dato che il riparto è stato deciso sulla base del numero degli operai che risultano al servizio degli enti montani. I calcoli, secondo quanto emerge, sono stati effettati sulla base di dati sulla spesa relativi all’anno 2019, con un lento ma costante calo delle risorse a disposizione delle comunità montane. Basti pensare che, per la comunità Montana Valdianese, negli ultimi 3 anni si è passati da 4 milioni di euro a 3 milioni e 800 mila euro e ora a 3 milioni e 686 mila euro.

Un dato che fa riflettere sulla necessità per l’ente montano di individuare e realizzare nuove progettazioni per incrementare la quantità di fondi a disposizione del piano Fesr. Fondi che potrebbero così anche aiutare l’ente montano ad aumentare il numero degli operai occupati, adeguandolo anche al territorio di competenza dell’ente che secondo le analisi e i dati forniti dalla Regione Campania, tra le comunità montane campane gestisce un’area territoriale di oltre 34 mila ettari, la terza in tutta la regione per vastità del territorio. Eppure, secondo i dati di riparto, può contare su un numero inferiore di operai al momento 119, di cui 63 OTD e 56 OTI, a cui si aggiungono 4 impiegati a tempo indeterminato per un totale di 123 dipendenti, che incidono poi per circa il 98% nella ripartizione dei fondi.

Numero decisamente basso di operai rispetto ad altre comunità montane meno vaste territorialmente ma con un numero di operai decisamente più alto, in alcuni casi quasi doppiato. “L’interesse primario – secondo quanto dichiarato dall’ente montano – è quello di puntare al passaggio degli Operai a Tempo Determinato in Operai a Tempo Indeterminato, provvedendo dunque a stabilizzarli. Ciò potrebbe anche contribuire a far emergere la necessità di nuove assunzioni, in considerazione anche dello scarso numero di operai attualmente a disposizione dell’ente”.

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