Si svuota il carrello della spesa nel 2022. Gli italiani tagliano del 3% la quantità di prodotti alimentari acquistate rispetto al 2021 per effetto dell’aumento dei prezzi.
Emerge dall’analisi di Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio che fanno registrare una diminuzione per il sesto mese consecutivo.
Gli italiani – spiega la Coldiretti – sono costretti a spendere di più per acquistare meno prodotti per effetto dei prezzi che hanno fatto segnare per gli alimentari un aumento record complessivo del +9,6% tra prodotti freschi e lavorati nel luglio 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In cima alla classifica dei rincari a luglio ci sono gli oli di semi, (+66%) soprattutto quello di girasole mentre al secondo posto c’è il burro (+31,9%) e al terzo la farina (+21,5%) seguita dalla pasta (+21,1%). Al quinto e sesto posto entrano riso (+18,8%) e margarina (+18,7%). A seguire i gelati che aumentano del +18,2% e il latte (+15,9%) ma rincari a doppia cifra si registrano pure per la carne di pollo (+15,7%), le uova +13,8% e il pane con +12,5%.
L’aumento dei prezzi scatenato dal mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici e del taglio dei raccolti a causa del clima costerà nel 2022 alle famiglie italiane quasi 9 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare.
Una situazione che colpisce soprattutto le categorie più deboli: aumenta l’inflazione e con essa l’area dell’indigenza alimentare la cui punta dell’iceberg in Italia sono 2,6 milioni di persone costrette addirittura a chiedere aiuto per mangiare e 5,6 milioni le persone in povertà assoluta.