Sul caso delle scuole chiuse nel Cilento per caldo, traffico e covid è intervenuto l’Ufficio scolastico regionale. Il direttore generale Ettore Acerra ha chiamato il prefetto di Salerno, Francesco Russo, per chiedere ai sindaci di Agropoli, Camerota, Capaccio Paestum, Castellabate, Centola e Pisciotta di rivedere le ordinanze con cui hanno stabilito lo slittamento della prima campanella al 19 settembre.
Il rinvio è dovuto al “considerevole flusso turistico e quindi alla necessità di evitare ripercussioni sulla sicurezza e la viabilità nonché sulla fruizione delle aree parcheggio all’interno dei cortili dei plessi scolastici che continuano ad essere utilizzati da turisti e residenti”; ed è dovuto anche alle alte temperature che “arrecano forti disagi alla popolazione scolastica e di conseguenza rende difficoltoso il regolare svolgimento delle attività didattiche in aula”. E infine all’esigenza di avere più tempo materiale per la sanificazione degli ambienti. Queste le motivazioni che si leggono nelle ordinanze. A Camerota si aggiunge che il patrimonio immobiliare scolastico è oggetto di una serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, all’interno degli immobili scolastici sono presenti cantieri edili che sarebbero di intralcio e pericolo.
“Non credo che l’iniziativa dei sindaci sia opportuna e legittima – afferma Acerra dalle pagine de IlMattino – abbiamo la necessità di far rispettare il calendario regionale, al fine di garantire il diritto allo studio”. Caldo, traffico e covid sono motivazioni “non sufficienti”, secondo l’Ufficio scolastico regionale, che mettono a rischio l’anno scolastico di circa 6mila studenti. Rischiamo di non garantire agli alunni dei Comuni interessati i 200 giorni di lezioni minimi per la validità dell’anno scolastico – motiva Acerra – Non ci sembra giusto che ci siano comuni dove i ragazzi fanno 204 giorni di lezione e in altre zone meno di 199 o ancora meno. La scuola deve garantire il diritto allo studio di tutti”. Ecco quindi che il direttore generale ieri ha avuto contatti con il prefetto di Salerno, Francesco Russo. “La richiesta ai sindaci è di rivedere le ordinanze. “Se ci sono esigenze strutturali alla base della chiusura delle scuole legate ad esempio alla manutenzione degli edifici e alla sicurezza, allora, solo in questo caso, alziamo le mani – conclude – Altre motivazioni non possiamo condividerle”.