Certosa di San Lorenzo, sulle pareti dello scalone disegni risalenti al 1945

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La Certosa di San Lorenzo a Padula un tesoro ancora tutto da scoprire. Oltre alla storia visibile nelle antiche sale del settecentesco monastero, la Certosa nasconde molto di più. Tanta storia che ancora non è stata scoperta ed altre notizie che, seppur sotto gli occhi di tutti sono ancora poco note ma in grado di raccontare il cammino del monumento Patrimonio Unesco nel corso dei secoli. Il suggestivo e maestoso scalone ellittico, presenta infatti un’altra parte della storia della Certosa risalente agli anni della seconda guerra mondiale. Disegni che, seppur noti da tempo, recentemente sono stati oggetto di ricerca da parte di una giovane ragazza Valentina Verga, guida turistica presso la Certosa, che, ammirando i disegni realizzati sulle pareti dello scalone ellittico e visibili dal basso, ne ha ricostruito la storia.

Una storia pubblicata sul sito privato padulainfoto.it di Domenico Trezza dove è anche possibile vedere dettagli dei disegni risalenti al periodo che va da aprile 1942 alla fine del 1945 quando la Certosa fu utilizzata dagli inglesi come campo di prigionia dove venivano rinchiusi, si legge, “Civili ritenuti pericolosi per la sicurezza delle truppe “alleate” e semplicemente “puniti” in tal modo per aver coperto cariche politiche, economiche, amministrative”. Un campo di prigionia dove gli internati venivano trattati con disprezzo, alimentati dagli inglesi con ghiande e gallette ammuffite e sottoposti a sevizie e torture dagli aguzzini indiani. Il campo allestito in Certosa, aveva, tra i prigionieri, anche un artista del disegno di cui si può notare un’opera intitolata dall’autore “Il Sogno dello Squarcione”.

“Lo “squarcione” – viene spiegato sul sito padulainfoto – è una persona fanfarona o spaccona. Probabilmente l’autore del disegno conosceva anche la commedia di Plauto Miles gloriosus (Il soldato fanfarone o il soldato spaccone), in cui il soldato Pirgopolinice, millantatore vanaglorioso, era noto per le sue spropositate e infondate vanterie”. Tra i soggetti preferiti dall’autore i topi disegnati mentre giocano a calcio o come un esercito armati di lance e spade in agguato ad un gatto.

Tra i suoi disegni si nota poi l’immagine raffigurante l’armatore Achille Lauro, fondatore di una delle più potenti flotte italiane e una delle più importanti aziende del Meridione la Flotta Lauro, che pare sia stato prigionieri della Certosa di San Lorenzo, insieme ad altri nomi della storia tra cui anche lo scrittore e poeta Ardengo Soffici.  Opere che l’autore firma con il nome di Francesconi. Un nuovo spaccato della lunga storia della Certosa di San Lorenzo, viene raccontato attraverso le pareti dello scalone ellittico, nella speranza che, quei disegni siano attenzionati con cura da chi di dovere, visto la fase di restauro del monumento ancora in atto. La Certosa di San Lorenzo per i suoi oltre 700 anni di vita è uno scrigno di sapere e di cultura che ha ancora tanto da raccontare

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