Cascina, la delegazione di Teggiano in Toscana con la statua di San Cono Dormiente. Le testimonianze delle grazie ricevute

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La fede e la devozione verso San Cono, nonostante la lontananza è sempre forte e viva in tutti i teggianesi. A dimostrarlo l’accoglienza ricevuta dalla sacra effige di San Cono dormiente all’arrivo a Cascina, in Toscana, dove, ogni anno, si rinnova il gemellaggio con i teggianesi residenti proprio in Toscana e, questo legame, lo si rafforza proprio attraverso la figura di San Cono. Quest’anno l’evento è stato particolarmente speciale anche perché, insieme alla delegazione capeggiata dal presidente del Comitato Festa di San Cono, Cono Di Sarli, c’era anche la Statua del Santo Patrono di Teggiano e della Diocesi di Teggiano Policastro. Custodita nella sua urna, infatti, l’immagine di San Cono Dormiente viene celebrata proprio nel mese di settembre e, precisamente, il 27 settembre quando si celebra la traslazione e, all’interno della sacra effige dormiente del Santo, è custodito la reliquia del suo costato. Per questa ragione dunque una piccola delegazione è partita da Teggiano per raggiungere Cascina e festeggiare insieme ai compaesani che hanno dovuto lasciare la loro terra per varie ragioni, la ricorrenza di San Cono Dormiente.

Partiti venerdì 6 settembre, all’arrivo a Cascina, la delegazione è stata accolta con grande affetto e pronti a regalare un’accoglienza speciale ai loro ospiti. Prima tappa del venerdì pomeriggio il Santuario di Santa Maria dell’Acqua dove è stata custodita la statua di San Cono per la venerazione dei fedeli a cui è seguita la celebrazione della Santa Messa officiata dal Parroco Don Paolo Paoletti. A seguire si è tenuta una cena di beneficenza, organizzata dai volontari della Misericordia nello spazio antistante la chiesa di Santa Maria Assunta e San Giovanni Evangelista. La giornata di sabato è stata invece dedicata ad una visita speciale a Pisa mentre nel pomeriggio, dopo la Santa Messa presso la Chiesa di Santa Maria dell’Acqua, la delegazione è stata invitata a partecipare ad un concerto della Corale Polifonica Cascianese e, in seguito, un momento di festa e convivialità per la cena presso un suggestivo ristorante posizionato sul porto turistico di Pisa. L’ultimo giorno in Toscana è stato particolarmente intenso anche per i festeggiamenti in onore di San Cono con la statua giunta da Teggiano che è stata portata in processione accompagnata da un nutrito gruppo di fedeli che si sono diretti verso la Chiesa Parrocchiale della Propositura dove è stata celebrata la Santa Messa officiata da Don Angelo Pellegrino insieme a Don Paolo.

Nel corso della cerimonia, significativo ed emozionante il racconto delle testimonianze dei fedeli che hanno potuto sperimentare l’intercessione di San Cono dopo la richiesta del suo intervento nelle preghiere dei fedeli. Due in particolari le testimonianze che hanno taccato il cuore della delegazione teggianese. Giuseppe Mea, teggianese residente a Cascina, ha raccontato che, trovandosi in ospedale per lavoro, aveva saputo di una persona giovane non ben conosciuta, colta da infarto ed ha deciso di raggiungerla per una visita. All’uscita dalla sua stanza ha chiesto l’intercessione di San Cono e, quella mattina, in cui si celebrava a Cascina il Santo di Teggiano, quella persona era lì per rendergli grazie. Ad emozionare anche la storia di Mirene, originaria di Cascina che, durante la celebrazione di domenica scorsa, ha pregato San Cono per chiedere un suo intervento a protezione della sorella ammalata. Il lunedì mattina, la ragazza, ha raggiunto il gruppo dei teggianesi per informarli che, lo stato di salute della sorella era notevolmente migliorato.

La delegazione è ripartita lunedì mattina dopo la supplica a San Cono, per riportare nella sua casa a Teggiano la statua di San Cono Dormiente. “Sono stati tre giorni bellissimi, – racconta il parroco Don Angelo Pellegrino – ricchi di emozioni, di tanta grazia e altrettanta umanità. Grazie di cuore a tutti i teggianesi residenti a Cascina e grazie di cuore a San Cono per averci accompagnato in questi tre giorni vissuti insieme in suo onore”.

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