Capitale Italiana della Cultura, doppia candidatura separata: impazza la polemica

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Due comuni del Vallo di Diano candidati a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2021. Nei giorni scorsi il comune di Teggiano e il comune di Padula, pare nello stesso giorno ossia il 6 dicembre, presentavano la candidatura singolarmente a Capitale Italiana della Cultura 2021. La doppia presentazione fa oggi discutere e non poco il territorio che vede due piccoli comuni appartenenti allo stesso comprensorio, dividersi su una iniziativa che, se realizzata in unione, poteva rivelarsi quel trampolino di lancio necessario per il settore turistico in tutto il Vallo di Diano.

Ciò non toglie che, se uno dei due comuni riesce ad ottenere il titolo, potrebbero comunque beneficiarne tutti i comuni limitrofi. Secondo quanto si apprende pare che il consigliere delegato alla Cultura di Teggiano, Conantonio D’Elia, aveva proposto l’idea di candidatura condivisa all’assessore alla Cultura di Padula. Il 6 dicembre poi, al MiBAC vengono inviate entrambe le candidature, separatamente. Secondo il Bando del Ministero, le cAndidature potevano giungere non solo da singoli enti ma anche da Unione di Comuni. Pertanto, il Vallo di Diano, poteva ipotizzare una manifestazione di interesse per una eventuale elezione a Capitale Italiana della Cultura attraverso la Comunità Montana Vallo di Diano. Il presidente Raffaele Accetta, interviene sulla vicenda ricordando anche come, in passato, un territori più unito aveva invece condiviso una proposta similare seppur più ambiziosa, ossia la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, poi andata a Matera.

“Ho letto – scrive Accetta – che nei giorni scorsi le Giunte Comunali di 2 citta’ del Vallo di Diano, Padula e Teggiano, hanno proposto la propria candidatura quale “Citta’ della Cultura 2021″. Peccato che non ci sia stato un raccordo. Si poteva riproporre la candidatura dell’intero Vallo di Diano, – sottolinea – come facemmo già con la Comunità Montana nel 2013 ed allora la scelta, come è noto, cadde su Matera. Stante l’attuale situazione spero che possano essere selezionate entrambi le città per le quali l’intero territorio si dovrà mobilitare. Affinché ciò avvenga – dichiara in conclusione – possiamo senz’altro contare anche sul riconoscimento già ottenuto come 2^ Area Pilota per la Strategia Nazionale delle Aree Interne”.

Anna Maria CAVA

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