Capaccio Paestum, ore decisive per puntare alle elezioni in primavera. Non valide le dimissioni di Alfieri. Maggioranza valuta lo scioglimento

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Dopo oltre 5 mesi dall’arresto con la misura cautelare già confermata anche nell’ultimo procedimento a carico del sindaco di Capaccio e presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri, la telenovela, come definita dal senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, in merito alle più volte richieste di dimissioni da parte del primo cittadino, pare non sia ancora conclusa ma, piuttosto, pare sia giunta ad una fase delicatissima della vicenda. Ultimi giorni per consentire al comune di Capaccio di non perdere l’occasione di poter usufruire della tornata elettorale della prossima primavera.

Al momento, stando la situazione, ciò non sarà possibile in quanto il comune non è ancora commissariato e le dimissioni di Franco Alfieri non sarebbero valide in quanto mancanti della firma autenticata oltre alla necessità di concedere 20 giorni di tempo al sindaco dimissionario di poterle ritirare. Unico modo per consentire al cittadini di Capaccio di tornare alle urne sarebbe la dimissione di almeno 9 consiglieri comunali che provocherebbe l’immediato scioglimento del consiglio comunale e la conseguente nomina di un commissario prefettizio che dovrà traghettare il comune fino alle prossime elezioni. L’atto dunque del sindaco sospeso con la presentazione delle dimissioni a ridosso della scadenza dei termini per poter andare al voto nella prossima primavera, più che atto di responsabilità, potrebbe rivelarsi arma a doppio taglio per mantenere la guida del comune per ulteriori 20 giorni e, dunque, prendere il tempo necessario per impedire le elezioni in primavera e farle slittare al 2026.

Una ipotesi che al momento sembra sempre più probabile salvo il colpi di scena. Hanno meno di 90 ore di tempo i consiglieri comunali per presentare le dimissioni in maniera tale da consentire la Prefetto di Salerno di dichiarare sciolto il consiglio comunale e nominare un commissario traghettatore. Se ciò non avverrà entro la mezzanotte di domenica 23 febbraio, il Comune di Capaccio proseguirà con l’attuale gestione affidata alla Vice Sindaco a oltranza fino alla eventuale presentazione delle dimissioni, in maniera corretta da parte del sindaco sospeso e agli arresti domiciliari Franco Alfieri, oppure a future dimissioni dei consiglieri comunali che porterebbe comunque il comune ad una fase di commissariamento molto lunga che si vanno ad aggiungere ai già 5 mesi trascorsi dall’arresto del sindaco. Intanto si registra già una spaccatura all’interno della maggioranza consiliare con parte dei consiglieri pronti a presentare le dimissioni per consentire il voto in primavera. Occorrono 9 nomi almeno tra maggioranza e opposizione, per poter dichiarare sciolto il consiglio comunale e la conseguente decadenza del sindaco Alfieri.

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