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L’ultimo lavoro di Emilio Sarli “La Dea di Morgantina” non poteva essere escluso dalla 19esima edizione della Borsa Mediterranea per il Turismo archeologico, visto soprattutto l’argomento trattato e il messagio che vuole lanciare. Domenica scorsa 30 ottobre, presso il Salone Espositivo Sala Velia, l’autore del romanzo di Padula, è stato chiamato a relazionare nell’ambito della conferenza dedicata all’archeologia siciliana dal titolo “Uomini, vino e dei” organizzata dall’Archeoclub d’Italia. Il romanzo di Sarli “La Dea di Morgantina – il ritorno della Madre Terra” è quindi arrivato alla città antica di Capaccio- Paestum in occasione di questa nuova edizione dell’evento che vuole mette in risalto lo straordinario patrimonio archeologico di cui non soltanto la Campania ma l’intero meridione d’Italia è straordinariamente ricco. Un patrimonio che mette in evidenza agli occhi del mondo la grande storia culturale e artistica che ha contraddistinto da sempre e per secoli questa parte dell’Italia. Domenica scorsa in occasione della mattinata di appuntamenti culturale e informativi, Emilio Sarli è stato protagonista della convention dedicata all’archeologia siciliana affiancato da illustri relatori come Giovanni Di Stefano, Direttore del Museo Archeologico Regionale di Camarina, Massimo Maggio, Presidente del Consorzio “Cerasuolo di Vittoria”, Vincenzo Piazzese, Consigliere Nazionale di Archeoclub d’Italia, e le giovani archeologhe Serena Raffiotta e Angelica Ferraro. Nell’ultimo giorno della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che ha portato a Capaccio Paestum oltre ad associazioni ed enti istituzionali e rappresentanti delle regioni italiane, anche una folta rappresentanza dei Paesi del Mediterraneo con la presenza di ben 17 Paesi Esteri, è stata proposta al grande pubblico la storia della Dea di Morgantina offrendo la possibilità ai partecipanti all’evento espositivo di assaporare le atmosfere legate al mito classico e alla storia di una delle sue protagoniste più affascinanti e di scoprire se l’immagine della Dea dal volto assorto e impassibile realizzata in Sicilia nel V sec. a. C. sia una Venere, dallo sguardo ammaliante e seduttore, o una Demetra che non si rassegna al rapimento della sua Persefone, grazie proprio al lavoro di Emilio Sarli e alla sua opera che è stata protagonista di uno dei convegni conclusivi di questa 19esima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico