Il Canile Comprensoriale del Vallo di Diano sito a Sala Consilina oggetto di interrogazioni parlamentari e regionali per i ritardi che ancora si stanno registrando nella sua attivazione. Il consigliere regionale Cammarano e la deputata Anna Bilotti hanno annunciato l’intenzione di investire della problematica la Regione Campania e il Ministero della Salute, partendo dall’accordo sottoscritto lo scorso anno tra Comunità Montana Vallo di Diano e ASL di Salerno e il Criuv che, in realtà pare non abbia mai avuto seguito. Nonostante gli annunci del luglio 2020 in cui veniva assicurata la prossima attivazione del canile, in virtù proprio dell’accordo sottoscritto con l’ASL e il CRIUV finalizzato ad assicurare anche una gestione sanitaria dei cani abbandonati sul territorio, a distanza di oltre un anno pare che tale servizio abbia subito un rallentamento se non proprio una frenata, pertanto, la Comunità Montana Vallo di Diano ha deciso di procedere con l’attivazione della struttura seppur solo parzialmente e solo per ciò che concerne il servizio di ricovero e rifugio. Tale servizio, come annunciato dal presidente dell’ente montano Francesco Cavallone, dovrebbe essere attivato a partire dai primi mesi del prossimo anno 2022. Resta da capire cosa ne sarà di eventuali randagi che necessitano di assistenza sanitaria, così come sarà da comprendere come e se sarà possibile effettuare operazioni di microchippatura dei cani randagi. Sul tema si sono attivati il consigliere regionale Cammarano e la deputata Bilotti che sono pronti a chiedere lumi in merito a Regione e Ministero della Salute, chiamati a verificare le attività dei canili su tutto il territorio. I due esponenti politici ricordano come, il fenomeno del randagismo, sia una piaga che colpisce prevalentemente le aree interne proprio perché distanti dai centri sanitari veterinari. “Gli ultimi atti dello scorso anno – ricordano i due esponenti politici – fanno riferimento ad un protocollo di intesa tra la Regione Campania, con ASL Salerno e CRIUV, e Comunità Montana Vallo di Diano con indicazione di funzioni e obiettivi e con un cospicuo stanziamento di fondi ma ad oggi non sono chiari i motivi della mancata apertura”. Secondo il documento infatti la struttura dovrebbe assumere compiti di controllo demografico dei cani, di attivazione di servizio di accalappiamento, di sterilizzazione degli animali e di garanzia per il servizio di pronto soccorso in base a quanto previsto dalla recentissima normativa regionale.