{vimeo}233643326{/vimeo}
È stato un giovane di Buonabitacolo amante della fotografia e con una forte passione di immortalare il mondo, ad essere stato protagonista di un reportage pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Left, settimanale che racconta il mondo e che ha voluto puntare i fari sul Ghana ed in particolare su un’area del paese che, per la rivista, è una miniera di rifiuti. Le foto del giovane Buonabitacolese Romano Antonio Maniglia hanno raccolto e hanno fatto conoscere anche all’Italia la realtà di unparea in cui confluiscono i rifiuti di un gran numero di paese come Stati Uniti, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Spagna, Svizzera e Danimarca. 250 milioni di tonnellate di rifiuti che confluiscono in un territorio pianeggiante del Ghana comunemente noto come Sodoma e Gomorra. Il giovane Buonabitacolese ha avuto modo di vedere con i propri occhi e toccare con mano la realtà di questa terra e, seguendo la sua passione per la fotografia, ha immortalato i tantissimi giovani che lavorano e vivono nella discarica. Una discarica che crea anche lavoro tanto che, secondo quanto racconta nel reportage il giovane Romano Maniglia fa registrare anche un notevole flusso migratorio per il lauto guadagno che supera notevolmente la media percepita in altre aree. Eppure in queste aree da alcuni anni arrivano anche rifiuti elettronici che risultano altamente tossici, come accertato da uno studio effettuato dall’Università delle Nazioni Unite, e come riportato anche dal reportage realizzato su Left con le immagini fotografiche del giovane Valdianese. Un grande lavoro, quello realizzato da Romano Maniglia che ha consentito di consocere una realtà nascosta legata proprio allo smaltimento di rifiuti. Un orgoglio per tutto il Vallo di Diano. Il giovane buonabitacolese, laureato con il massimo dei voti all’accademia di belle Arti, si è appassionato di fotografia che gli ha fruttato anche numerosi riconoscimenti, partecipando anche a diverse mostre. Il suo viaggio in Ghana dove si è recato nello scorso mese di giugno, finanziato da una campagna di crowdfounding è stato solo l’ultimo delle grandi iniziative portate a termine in giro per il mondo