Buonabitacolo. Cade l’amministrazione Rinaldi. Sei consiglieri firmano le dimissioni Le parole di Rinaldi

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Sono state protocollate questa mattina le dimissioni di sei consiglieri comunali di Buonabitacolo. Si tratta di Barbara Lapenta,  Nicola Fico, Anna Maria Volpe, Fiorenzo Casalnuovo, Lucrezia Marzaro e Michele Boffa con due di loro appartenenti al gruppo di opposizione Insieme verso il futuro cioè  Fico e Boffa e gli altri candidati con Elia Rinaldi nella lista Unione e Progresso.

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Un fulmine a ciel sereno a quanto pare vista la manifesta volontà delle ultime ore di cercare di raggiungere un accordo per proseguire nell’amministrazione del paese ed evitare quindi una lunga fase di commissariamento. Nelle prossime ore, infatti, il prefetto di Salerno sarà chiamato a prendere atto dello scioglimento di un altro consiglio comunale nel Vallo di Diano a distanza di poche settimane da Teggiano e ancora una volta, come per Teggiano, non si conoscono bene le ragioni che hanno condotto alle dimissioni dei 6 consiglieri. A far emergere le divergenze sembra sia stata la decisione del sindaco Rinaldi di revocare le deleghe a Carlo Bianco, deleghe di assessore esterno dato che Bianco, pur essendosi candidato alla passata tornata elettorale non aveva comunque raggiunto il numero sufficiente di voti per essere eletto. Rinaldi aveva comunque deciso di assegnargli a tempo determinato delle deleghe epr permettergli comunque di fare l’esperienza politica e amministrativa, revocate, sembra per turnazione, a distanza di un anno e mezzo. Da ciò l’assenza in assise consiliare di sei consiglieri fino all’epilogo di ieri sera con la firma delle dimissioni davanti al notaio presentate all’ufficio protocollo questa mattina. Due amministrazione comunali del Vallo di Diano in poco tempo, sono venute a cadere, entrambe con motivazioni non ben definite e non ben specificate. Un dato questo che sicuramente farà riflettere. Sta di atto che per Buonabitacolo la situazione è decisamente più grave rispetto a Teggiano che va sicuramente incontro ad oltre un anno di commissariamento con il nuovo commissario che sarà chiamato ad approvare il bilancio e ad approvare le aliquote dei tributi. 

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