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Ancora lacrime a Buonabitacolo. Anche questa mattina il giorno è stato salutato con la tristissima notizia per la comunità buonabitacolese e per tutto il Vallo di Diano, del decesso, presso l’ospedale di Polla di un 87enne ospite della casa di riposo in cui nei giorni scorsi, aveva fatto il suo ingresso il terribile virus. 10 anziani della struttura sono risultati positivi al Covid 19 a cui si erano aggiunti anche 5 dei 7 operatori della struttura. Da subito la situazione era apparsa grave e di difficile gestione, tanto da avviare da subito le richieste di assistenza, in particolare per gli anziani che versavano in condizioni preoccupanti.
Dopo il primo decesso dell’anziana 97 Ofelia Petrone, prima vittima del contagio a Buonabitacolo avvenuta lo scorso 4 novembre. Nelle ore successive tanta la preoccupazione per un’altra anziana della casa che, purtroppo, nonostante le richieste di ricovero per le cure, vista la gravità delle sue condizioni, rimaste inascoltate per mancanza di posti letto, è deceduta nella mattinata di ieri tra lo sconcerto generale. Questa mattina poi la triste notizia della morte di Geppino Labella 87 anni, anche lui ospite della casa di riposo di Buonabitacolo che, nelle scorse ore, era stato trasferito presso il reparto Covid del Luigi Curto di Polla dove, purtroppo, nonostante le attenzioni dei sanitari, è deceduto. Una notizia arrivata mentre si attendeva invece l’ok dall’ASL di Salerno per il trasferimento dei residenti della casa di cura positivi al Covid, presso una struttura sanitaria adeguata ad assisterli e curarli nel decorso della patologia.
“Ormai siamo allo stremo delle forze – commenta sconsolato il sindaco Giancarlo Guercio – Stiamo facendo di tutto per contrastare il virus e per garantire assistenza ai pazienti covid ma mi rendo conto che manca la strutturazione del servizio. Manca un raccordo efficace tra le figure deputate alla gestione covid, manca il personale, mancano i mezzi. È assurdo che non si riesca a erogare i livelli essenziali e che le persone vengano lasciate al loro destino senza le adeguate cure. Sono molto avvilito e dispiaciuto. Purtroppo posso solo constatare il degrado sociale e sanitario in cui versa il nostro territorio. Non capisco perché, nonostante i numeri, tra l’altro destinati a crescere, la Campania non sia ancora zona rossa”
Anna Maria CAVA