È stato un ritorno al passato molto apprezzato dai 47 visitatori di origini atenesi che sono giunti dall’America per conoscere il comune di origine dei loro avi, partiti dall’Italia in cerca di fortuna negli anni tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento. Un lungo lavoro di ricerca durato circa 26 anni e portato avanti da Gary MacQueston che è riuscito a rintracciare, a seguito una intensa ricerca genealogica, i discendenti degli atenesi che si sono trasferiti anni fa negli Stati Uniti o in America Latina
Grazie alle intense ricerche effettuate con l’aiuto anche di Regaliano Tommasoni, nel fine settimana appena trascorso, in occasione delle celebrazioni in onore di San Ciro, si è svolto il Meeting degli emigrati con un incontro che si è tenuto presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore dove, i 47 ospiti discendenti di cittadini atenesi, hanno avuto modo di parlare della storia dei loro avi ed anche visitare il borgo antico di Atena Lucana e conoscere nel contempo le tradizioni, gli usi e le consuetudini di Atena Lucana, loro paese d’origine, di cui sono rimasti entusiasti.
Tra le storie raccontate nel corso dell’incontro di sabato scorso anche quella di Giuseppe Di Giore che, nato ad Atena Lucana nel 1891, partì nel 1920 per l’America dove, grazie all’amico Emidio Spagna, trovò lavoro presso la ditta di Springfield dove lavorava lo stesso Emidio e Vincenzo Ciro Antonio Pessolano, anche lui di origini atenesi. I tre rimasero feriti in una esplosione che interessò l’azienda. Giuseppe Di Giore, durante la sua convalescenza, raccontò di aver visto San Ciro e, una volta guarito, decise di raccogliere fondi tra i connazionali al fine di poter donare al Santo un’aureola d’argento che, tutt’ora viene indossata dal Santo nel giorno della Processione in occasione dei festeggiamenti. Sull’aureola, infatti, è inciso il nome Di Giore, a ricordo della devozione dell’antenato dei tre nipoti, Felicia, Antony e Mark che, in questi giorni, hanno raggiunto Atena Lucana per il Meeting degli Emigrati