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Un’evasione fiscale di 120 milioni di euro che vede già una prima sentenza favorevole da parte della Commissione Tributaria provinciale per l’imprenditore valdianese con un notevole ridimensionamento del danno erariale. Nei gironi scorsi la notizia di frode fiscale da parte dell’imprenditore operante nel commercio di carburanti al dettaglio, Sergio Annunziata che ha affidato al sua difesa all’avvocato Nicola Senatore ottenendo già un primo riscontro positivo alle sue argomentazione derivanti da una sentenza emessa qualche settimana fa con un deciso ridimensionamento di quanto inizialmente ipotizzato e che, per l’avvocato Senatore, è destinata a ridimensionarsi ulteriormente vista anche la capacità economica della stessa impresa. Pare infatti che, l’ipotesi di frode, sia derivata prevalentemente da possibili errori da parte del commercialista a cui Annunziata si sarebbe affidato e di cui si fidava.
L’avvocato Senatore ed il suo assistito si sono ora affidati ad un nuovo perito per il ricalcolo complessivo dell’ammontare e della base imponibile su cui calcolare quanto dovuto al fisco. Le cifre, rispetto a quanto inizialmente ipotizzato si sono già ridotte. Secondo quanto riferiscono pare che il lavoro svolto dal commercialista di fiducia, secondo quanto dichiarato dai diretti interessati non proprio efficiente, abbia fatto scattare dei controlli da parte di Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Da qui l’ipotesi di reato. Sono ora in campo l’avvocato senatore e i periti dallo stesso nominati per il ricalcolo generale di quanto dovuto con un lavoro immane di recupero e catalogazione di tutta la documentazione contabile e fiscale degli ultimi anni. Intanto sia dall’avvocato Nicola Senatore che da Sergio Annunziata trapela ottimismo e serenità fiduciosi nella giustizia e convinti che, seppur dovrebbe emergere l’eventuale ipotesi di frode si tratterebbe di cifre decisamente irrisorie e di poche decine di migliaia di euro, rispetto a quanto inizialmente emerso, convinti che l’evasione di 120 milioni così come una eventuale evasione di 60 milioni sarebbero cifre impossibili da raggiungere per un qualsiasi commerciate al dettaglio di carburante.
“Sono numeri fuori dal mondo – spiega Sergio Annunziata – e come già spiegato anche dall’Avvocato Senatore si può parlare di importi contenziosi risicati e ridotti a poche migliaia di euro come già emerso da una prima sentenza commissione tributaria”. Annunziata passa quindi ad un rapido calcolo. “Considerato il costo del carburante attuale, – spiega – per poter raggiungere somme di tali dimensioni avrei dovuto vendere 100 milioni di litri di carburante. Nella mia attività arrivo ad un massimo di 5 milioni annui. Non basta una vita per raggiungere tali proporzioni”
Anna Maria Cava