Annata olearia, dati in crescita nel Sud Italia. Netto passo in avanti in Campania

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Dati confortanti per l’annata olearia 2017-18 nel mezzogiorno, soprattutto rispetto a quella passata. Nonostante le previsioni meno rosee dei mesi scorsi, avvalorate da una situazione climatica che non lasciava di certo presagire il meglio, si va verso un notevole miglioramento. Dati strabilianti in Campania, dove l’aumento della raccolta di olive potrebbe registrare ben presto un +70%.

Questi i primi dati diramati da Coldiretti Campania, anche se alcune aree del beneventano e dell’avellinese, complice la siccità, faranno registrare molto presumibilmente dati inferiori, mantenendo però inalterata la qualità del prodotto. Eccetto queste zone dunque, una risalita costante si rileva per tutto il territorio campano, soprattutto per le zone in cui si produce l’olio extravergine d’oliva come il Cilento e l’Irpinia.

Ormai alle spalle le ultime due annate, caratterizzate da numeri impietosi e, si spera, difficilmente ripetibili, sia in termini di raccolta che di resa. Sicuramente il clima secco degli ultimi mesi ha favorito la maturazione di olive sane e resistenti agli agenti patogeni e, senza le gelate, i numeri sarebbero stati ancora maggiori.

Sperando che il trend positivo continui, non c’è che da essere soddisfatti fin ora, considerando che la nostra regione rappresenta un territorio inferiore in merito a superfici investite e capacità produttive.

Da questa situazione generale giova soprattutto la regione Puglia, prima produttrice del Paese, aprifila anche della classifica fatturati per vendita di oli dop, che a piccoli passi sta tornando a ricalcare valori prossimi alla norma.

Federico D’Alessio

 

 

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