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Poca pioggia, troppa umidità e insetti: sono le tre cause principali che rischiano di mettere in difficoltà e far segnare un calo nella produzione di olio nell’annata 2016/2017 ormai all’orizzonte. Una situazione che interessa molto le area del sud Italia e di conseguenza anche le aree del Vallo di Diano e del Cilento con i coltivatori pronti a lanciare un grido dall’allarme per una stagione che rischia di cancellare con un colpo di spugna l’ottima annata 2015/16. Se è vero che lo scorso anno è stato positivo e che giocoforza quest’anno era atteso un calo tuttavia i fattori climatici rischiano di far produrre il 40% in meno di olio. Secondo un recente studio condotto dalla GEA Iberia le previsione per la prossima campagna olearia indicano un crollo dell’Italia e della Tunisia, una flessione anche per Grecia e Portogallo mentre crescita per Spagna e Turchia. Più in generale la GEA Iberia si aspetta un calo del 8% della produzione mondiale di olio d’oliva nella campagna olearia 2016/2017 rispetto al precedente. Questo studio ha raccolto i dati provenienti da magazzini dei 47 paesi produttori di olio d’oliva. L’Europa, che copre oltre il 78% della produzione globale, subirà un calo di oltre il 4% soprattutto per colpa dell’Italia in cui la produzione viene stimata a 270 mila tonnellate (-47% rispetto all’anno scorso).